Pyongyang apre alle Ong contro la tubercolosi

Il presidente della Eugene Bell Foundation annuncia nuovi spazi di cooperazione con le autorità nordcoreane. Nel 2017 oltre 130mila nordcoreani risultavano infetti, con 16mila decessi. Manca però l'accordo con il Fondo globale, che dovrebbe finanziare parte del progetto.


Seoul (AsiaNews) – La Corea del Nord ha accettato di espandere i progetti caritativi contro la tubercolosi portati avanti dalla Eugene Bell Foundation, organizzazione caritativa di ispirazione cristiana con base negli Stati Uniti e nella Corea del Sud. Lo ha annunciato Stephen Linton, presidente della Fondazione, durante una conferenza stampa convocata per commentare l'ultima missione in ordine di tempo dei membri del gruppo al Nord.

I volontari del gruppo – fra cui figurano anche sacerdoti cattolici – hanno passato in settembre tre settimane fra i tubercolotici del Nord. Ora l'impegno aumenterà: “Le autorità del governo locale ci hanno aiutato a sviluppare il nostro programma per la diagnosi della tbc anche nelle aree fuori dalla capitale. Ora siamo liberi di registrare e curare i pazienti nelle zone designate, senza controllo governativo”.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, nel 2017 circa 130mila nordcoreani risultavano affetti dalla tubercolosi. Nello stesso anno, oltre 16mila persone sono morte di questa malattia: “Un funzionario del ministero nordcoreano della Sanità – ha aggiunto Linton – ha detto che il primo, secondo e terzo problema del Paese è la tbc”.

Il problema fondamentale riguarda l'economia. Choi See-moon, uno dei membri del board della Fondazione, spiega: “Pyongyang non si è ancora del tutto accordata con il Fondo globale per la ripresa dei finanziamenti al settore medico. Ma questo ritardo potrebbe portare alla mancanza dei medicinali e delle attrezzature fondamentali per la cura dei malati”.