Kointail, la metà degli abitanti del villaggio riceve il battesimo
di Sumon Corraya

Il villaggio rientra nella parrocchia di Bhutahara, guidata da un missionario del Pime. Sacerdote: “Per conquistare il cuore della popolazione, insegniamo la Bibbia, viviamo, preghiamo e mangiamo insieme”. Donna tribale: “D’ora in poi predicherò Cristo, invece che adorare tanti dei e dee”.


Naogaon (AsiaNews) – Con una solenne cerimonia, la metà degli abitanti del villaggio di Kointail ha scelto di essere battezzato in Cristo, per un totale di 67 persone: di queste, sei hanno appena un anno; gli altri sono adulti che hanno scelto in maniera consapevole di diventare cristiani. La celebrazione è avvenuta il 20 ottobre, nella Giornata missionaria mondiale, al culmine delle iniziative per il Mese missionario straordinario organizzate dalla Chiesa locale.

Il villaggio di Kointail rientra nella parrocchia di Bhutahara, nel distretto di Naogaon, diocesi di Rajshahi. A guidare la parrocchia vi è p. Emilio Spinelli, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere), insieme a p. Swapan Martin Purification, assistente parroco. Quest’ultimo racconta ad AsiaNews: “Prepariamo il villaggio da 17 anni. All’inizio qui c’era solo una famiglia battezzata. In seguito siamo arrivati noi sacerdoti, le suore e i catechisti a portare il messaggio cristiano. A poco a poco abbiamo conquistato il cuore delle persone, fino a quando domenica scorsa 12 famiglie – la metà di quelle che compongono il villaggio – hanno accolto Gesù Cristo come loro Signore”.

Per “conquistare il cuore della popolazione”, spiega l’assistente parroco, “insegniamo la Bibbia, viviamo, preghiamo e mangiamo insieme. Sono davvero contento di battezzare queste persone. Come battezzato, la mia responsabilità è predicare il messaggio di Gesù nel mondo, ad ogni creatura”.

Secondo p. Swapan, i missionari del Pime hanno svolto un’opera fondamentale di evangelizzazione nell’area. Oggi la parrocchia di Bhutahara comprende 40 villaggi e circa 4mila fedeli; la cappella di Kointail, fatta di latta e terra, è situata a circa 22 km di distanza. Il sacerdote riporta che “altre 20 famiglie ci hanno comunicato che vorrebbero essere battezzate in futuro”.

Phillip Mardy, 18enne santhal (etnia tribale) che ha ricevuto il sacramento domenica scorsa, riferisce che “in passato non avevamo nessun dio particolare. Adoravamo gli alberi, il sole e altre cose. Ricevendo il battesimo, siamo contenti di diventare il popolo di Dio. I sacerdoti e le suore ci amano e per noi è come se fosse Gesù stesso ad amarci!”. Balashori Hembrom, 55 anni, afferma gioiosa: “Oggi siamo davvero felici. O da questo momento predicheremo Gesù, invece che tanti dei e dee”.