Suore picchiate a Xian: fermati 11 dei 40 "teppisti"

Dopo le critiche locali e le pressioni internazionali il governo ha deciso di pagare tutte le spese mediche sostenute dalle suore.


Roma (AsiaNews) – La pubblica sicurezza di Xian ha aperto un'inchiesta sul violento pestaggio ai danni di 16 suore che cercavano di salvare una scuola dalla demolizione e ha fermato 11 sospetti. Intanto, una delle suore, che rischia di rimanere paralizzata a causa dei colpi ricevuti, è stata operata con successo alla vertebra lombare. Il governo si è offerto di pagare tutte le spese mediche.

Il 23 novembre scorso 40 "teppisti" hanno bastonato a sangue 16 suore missionarie francescane che facevano un sit-in per cercare di salvare la scuola diocesana del Rosario dalla demolizione.

Nello scontro coi "teppisti", sr Dong Jianian, 41 anni, aveva subito una frattura della vertebra lombare; un'altra ha perso la vista da un occhio e con altre 3 erano state ricoverate all'ospedale. Ora solo sr Dong Jianian è sotto cura in convalescenza, dopo un'operazione durata più di 3 ore; ma per l'occhio di sr Cheng Jing (34 anni) non c'è nulla da fare, mentre sr Zan Hongfang (34) è ingessata con la spalla rotta.

All'inizio il governo ha fatto di tutto per coprire il fatto: la polizia aveva risposto tardi alla richiesta di aiuto delle suore; i giornali e i siti internet sono stati ripuliti dalle notizie delle violenze. Il caso però ha avuto risalto nell'opinione pubblica internazionale. La Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha perfino inviato una lettera di critica all'Ambasciata cinese a Washington. Grazie a questo e al tam tam interno – con sms ed e-mail – il governo ha deciso di agire aprendo un'inchiesta e fermando 11 dei 40 "teppisti" che hanno picchiato le suore. Secondo le prime informazioni, si tratta di un gruppo di giovani assoldati dalla  Zhaosheng Investment Company, la ditta che ha comprato dal governo il terreno, che voleva liquidare la faccenda con la violenza. Prima di colpire le suore, alcuni dei teppisti hanno detto di essere stati "mandati dal distretto governativo dell'educazione".

La scuola, già proprietà della Chiesa, era stata confiscata durante la Rivoluzione Culturale. Da alcuni anni l'edificio era vuoto e il governo – violando la legge cinese – invece di ridarlo ai legittimi proprietari, l'ha venduto all'azienda edile.

Subito dopo le violenze, il governo aveva annunciato che avrebbe pagato 3 mila yuan per le 5 suore ferite gravemente. Ma la somma non era sufficiente nemmeno per la degenza di una di loro, senza contare l'intervento per sr Dong.

Molte comunità cristiane e seminari cattolici hanno cominciato a raccogliere soldi per aiutare le suore. Alcuni giorni fa il governo ha annunciato che il dipartimento dell'educazione – responsabile diretto della vendita della scuola – si caricherà di tutte le spese mediche per tutte le suore.

Nei giorni scorsi, mons. Antonio Li Duan, arcivescovo di Xian - uscito dall'ospedale dove aveva ricevuto alcune cure contro il cancro – si è recato in sedia a rotelle a visitare le suore ricoverate. Per ridare il terreno e la scuola – che appartenevano già alla diocesi – il governo ha chiesto alla Chiesa di Xian 6,5 milioni di yuan. Mons. Li Duan ha accettato, sebbene molti sacerdoti e fedeli denuncino il gesto come un sopruso che la Chiesa è costretta a subire.