Almeno 100 dimostranti nel PolyU assediato dalla polizia di Hong Kong
di Paul Wang

Mancano di cibo e medicine. Genitori supplicano in ginocchio la polizia di lasciare liberi i loro figli. Catene umane per portare cibo agli assediati, fermate dalla polizia. Circa 200 ragazzi della scuola media superiore portati fuori dall’università. Almeno 100 di loro, 18enni o più, sono stati arrestati. Gli altri verranno arrestati in seguito. Da domani riaprono le scuole.


Hong Kong (AsiaNews) – Almeno 100 persone del movimento anti-estradizione sono barricati nel Politecnico, assediati per il terzo giorno dalla polizia. Secondo alcuni parlamentari, i giovani all’interno non possono durare tanto perché mancano di cibo e medicine e diversi di loro sono feriti.

Dal 17 novembre sera la polizia ha circondato e penetrato in alcune zone del PolyU, usando lacrimogeni e proiettili di gomma e minacciando l’uso di armi letali. I giovani si sono difesi con molotov e pietre.

L’occupazione del PolyU, vicino all’Harbour Tunnel, doveva servire come base per uno sciopero globale del territorio. L’assedio della polizia ha fermato il progetto.

Molta parte della popolazione sostiene ancora i giovani. Ieri diversi gruppi di genitori sono andati a supplicare la polizia di lasciare liberi i loro figli, rimanendo davanti a loro in ginocchio. Altri gruppi di anziani che “proteggono i figli di Hong Kong”, hanno cercato di entrare nell’università, ma sono stati respinti dalla polizia. Lo stesso è avvenuto per gruppi di migliaia di persone che in catene umane hanno cercato di portare nel PolyU cibo per gli assediati. Le forze dell’ordine hanno cercato di fermarli a Tsim Sha Tsui, Yau Ma Tei e Mong Kok.

Ieri diverse decine di giovani sono stati arrestati mentre cercavano di fuggire dall’ateneo. Altri sono riusciti a scappare calandosi con corde dai ponti dell’università che danno sulle strade e raccolti da motociclisti.

Ieri sera, il parlamentare Ip Kin-yuen e alcuni presidi di scuole secondarie hanno ricevuto il permesso di entrare nel PolyU e di portare fuori circa 200 ragazzi delle scuole medie. Il patto con la polizia era che tutti coloro che sono minori di 18 anni, non venivano arrestati, ma le forze dell’ordine avrebbero potuto incriminarli in futuro. Gli altri ragazzi di 18 o più, sarebbero stati arrestati. Circa 100 sono stati arrestati immediatamente; i minori sono stati solo registrati.

Alcuni commentatori fanno notare la differenza di trattamento da parte della polizia: ha dato il permesso a un parlamentare pro-Pechino di entrare nel PolyU, ma in precedenza ha negato il permesso a parlamentari democratici e al vescovo ausiliare Joseph Ha.

In una conferenza stampa data stamattina prima del Consiglio esecutivo, Carrie Lam, il capo dell’esecutivo, ha detto che almeno 600 persone – 200 dei quali al di sotto dei 18 anni – hanno lasciato l’università e ne rimangono circa 100 ancora asserragliati all’interno. La Lam ha chiesto la collaborazione di tutti, “anche dei rivoltosi”, per far terminare l’assedio in modo pacifico: gli assediati devono consegnarsi alla polizia insieme alle loro armi.

La Lam ha anche difeso il lavoro “volontario” della guarnigione dell’esercito di liberazione del popolo che nei giorni scorsi ha “pulito” le strade del centro. Sebbene l’operato dei soldati sia contro la Basic Law di Hong Kong - dato che il loro intervento non è stato richiesto dal governo del territorio – La Lam ha chiesto soprattutto ai media di non “gonfiare le interpretazioni” su un gesto di semplice aiuto.

L’Ufficio per l’educazione ha diramato l’avviso che da domani le scuole elementari, secondarie riapriranno i battenti, dopo oltre una settimana di chiusura, a causa delle disfunzioni delle comunicazioni e dei trasporti.