Almaty, un anno di libertà vigilata a quattro attivisti pro-democrazia

​I condannati sostengono il partito politico del famoso banchiere dissidente Mukhtar Ablyazov. Gli attivisti hanno partecipato alle manifestazioni di piazza contro il nuovo presidente Kassym-Jomart Tokayev. A tre di loro sono state imposte 100 ore di servizi sociali.


Nur-Sultan (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale del Kazakhstan ha condannato quattro attivisti ad un anno di libertà vigilata per il sostegno nei confronti del partito d’opposizione pro-democrazia, guidato dal maggior dissidente politico del regime di Nur-Sultan. La sentenza è stata emessa ieri dai giudici di Almaty, la più grande città del Paese. Gli attivisti sono Anuar Ashiraliev, Gulzipa Zhaukerova, Zhazira Demeuova e Oksana Shevchuk. I primi tre sono stati anche condannati a 100 ore di lavori socialmente utili.

I quattro erano stati arrestati a luglio con l’accusa di aver partecipato alle manifestazioni contro il nuovo presidente Kassym-Jomart Tokayev, succeduto nel giugno scorso a Nursultan Nazarbayev, dimessosi a sorpresa dopo 29 anni di potere assoluto. Gli attivisti sono anche accusati di coinvolgimento nelle proteste seguite alla prima decisione del neo presidente, che in omaggio al suo predecessore ha cambiato il nome della capitale da Astana a Nur-Sultan.

Le manifestazioni di piazza del luglio scorso, rara forma d’espressione del malcontento popolare in un Paese governato col pugno di ferro, hanno visto la partecipazione di migliaia di persone. Secondo gli investigatori, i condannati sono membri o sostenitori del Democratic Choice of Kazakhstan, partito politico dichiarato illegale dalle autorità kazake nel 2018. Esso è guidato da Mukhtar Ablyazov, banchiere auto-esiliato all’estero dal 2009, il più noto dissidente del regime di Nazarbayev. Nel 2013 sua moglie Alma Shalabayeva e la figlia Alua sono rimaste coinvolte in un complicato caso di espulsione dall’Italia, dove vivevano con regolare permesso perché titolari di asilo politico.