Premio ‘Pionieri degli Emirati’ al cristiano indiano che ha costruito una moschea
di Nirmala Carvalho

Saji Cheriyan ha donato il luogo di culto, intitolato a Maria, ai lavoratori musulmani poveri. Lo sceicco di Dubai lo loda per aver offerto l’iftar lo scorso anno. Sua moglie: “Dio ci ha benedetto tanto”.


Mumbai (AsiaNews) – Gli Emirati arabi uniti hanno scelto di conferire il “Premio Pionieri degli Emirati” per il 2019 a Saji Cheriyan, imprenditore cristiano del Kerala che ha costruito una moschea per i lavoratori musulmani. Egli viene premiato, insieme ad altri, per “aver promosso i valori di una società tollerante e di promozione della coesione negli Eau”. Lo sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai e premier del Paese, gli ha consegnato il premio il 26 novembre. Saji ha affermato: “Ringrazio questo Paese e i suoi leader. Sono molto felice di aver potuto fare qualcosa in cambio per questo Paese che mi ha dato così tanto nella vita”.

Al termine della cerimonia, il cristiano ha dichiarato a Gulf News: “È qualcosa che va oltre la mia immaginazione, oltre ciò che avrei potuto raggiungere”. La moglie Elsy, ispiratrice del suo lavoro e compagna devota, aggiunge: “Questo è di certo il momento più fiero della nostra vita. Quando abbiamo fatto tutto questo, non ci aspettavamo niente in cambio. Dio ci ha dato questo in cambio. Dio ci ha benedetto tanto e ha scelto mio marito per ricevere questo grande onore. Ci sentiamo davvero benedetti”.

Saji Cheriyan, di religione cristiana ortodossa, ha due figli. Egli proviene dalla città di Kayamkulam, nello Stato del Kerala (India meridionale) e si è trasferito negli Emirati per affari nel 2003. Nel 2017 ha iniziato la costruzione del luogo di culto nel complesso residenziale East Ville, nella zona industriale di Al Hayl a Fujairah, uno dei sette emirati.

Costato 1,3 milioni di dirham [quasi 322mila euro, ndr], l’edificio è stato completato nel 2018 in concomitanza con il Ramadan, mese sacro di preghiera e digiuno per i fedeli dell’islam. La struttura ospita 250 fedeli all’interno e altri 700 nel cortile esterno. Per il nome, l’imprenditore ha scelto quello di Mariam, Umm Eisa (Maria, Madre di Gesù), dopo che nel 2017 un’altra moschea è stata intitolata a Maria.

Durante la cerimonia, lo sceicco di Dubai gli ha chiesto il motivo per cui un cristiano abbia costruito la moschea, lodandolo anche per aver offerto l’iftar ai musulmani. “Sono molto contento che egli lo sapesse – ha commentato Saji –. Durante il Ramadan siamo riusciti a donare 28mila pasti”. Sul motivo che lo ha spinto a costruire la moschea, ha risposto: “Perché vedevo che tanti lavoratori poveri erano costretti a prendere il taxi per recarsi a pregare. L’ho costruita per aiutarli”.