Hyderabad, polizia uccide quattro presunti stupratori. Medico cattolico: Fatto grave
di Nirmala Carvalho

Le vittime erano stati condotti sul luogo del delitto di cui erano accusati, cioè lo stupro e l’uccisione di una veterinaria di 27 anni. I social sono pieni di messaggi di apprezzamento per gli agenti. Il dott. Carvalho ricorda che “papa Francesco è contro la pena di morte” e che “esistono altri mezzi per espiare i danni causati”.


Mumbai (AsiaNews) – Questa mattina la polizia del Telangana ha ucciso quattro uomini, presunti stupratori di una veterinaria di 27 anni, trovata morta carbonizzata la scorsa settima a Hyderabad. L’omicidio della giovane, seguito alla violenza sessuale di gruppo, aveva suscitato ampie proteste da parte della cittadinanza, che chiedeva una giustizia esemplare per i carnefici. Secondo le ricostruzioni degli agenti, l’uccisione dei quattro sarebbe avvenuta in maniera accidentale sul luogo dello stupro, dove essi erano stati condotti per la ricostruzione dei fatti.

Ad AsiaNews il dott. Pascoal Carvalho, medico cattolico e membro delle Pontificia accademia per la vita, afferma: “Lo stupro inumano e brutale e l’omicidio sono un crimine grave e malvagio. Deve essere fatta giustizia per questo. Ma l’uccisione di quattro uomini, le cui colpe non sono ancora state provate, è un fatto altrettanto grave”.

I quattro uomini uccisi questa mattina sono: Mohammed (26 anni), Jollu Shiva (20), Jollu Naveen (20) e Chintakunta Chennakeshavulu (20). Essi erano stati arrestati il 29 novembre con l’accusa di aver rapito, violentato e poi ucciso la veterinaria dandole fuoco. Il corpo della ragazza era stato rinvenuto sotto un cavalcavia a Shadnagar il giorno prima. Le ultime notizie di lei risalivano alla sera precedente, quando aveva telefonato alla famiglia per avvisare che era bloccata in mezzo alla strada con una ruota del suo scooter a terra e che un camionista si era fermato per prestarle soccorso. Poi parlando con la sorella, aveva rivelato di avere paura perché il quartiere era isolato e deserto.

In queste ore molti utenti dei social network hanno espresso apprezzamento per la morte dei presunti assassini, compresa la famiglia della vittima. Il dott. Carvalho ricorda “le pubbliche proteste seguite allo stupro brutale di Delhi, contro altri omicidi e casi di violenta sessuale nei confronti delle donne. Stanno crescendo ai massimi livelli gli sfoghi urlati di coloro che chiedono la pena di morte per gli stupratori”.

Secondo il medico indiano, “l’ira della società è amplificata ancora di più dal lento processo del sistema giudiziario e dai ritardi infiniti della polizia e delle agenzie investigative”. Il dott. Carvalho sottolinea che “la sicurezza e la dignità delle donne sono di fondamentale importanza” e che “papa Francesco si è espresso contro la pena di morte. Egli sostiene che la visione della Chiesa è ‘maturata’, che ogni vita deve essere protetta senza eccezione e che la pena capitale è una ‘grave violazione del diritto alla vita’ che appartiene a ogni persona”.

Se da una parte, dice in conclusione, “è vero che le società e le comunità umane sono spesso costrette ad affrontare reati molto gravi che minacciano il bene comune e la sicurezza delle persone, dall’altra è altrettanto vero che oggi esistono altri mezzi per espiare i danni causati”.