Islamabad, parte la campagna anti-polio per 40 milioni di bambini

Nel 2019 si è registrato il picco di nuovi casi, con 104 bambini affetti dal virus. In passato i talebani si opponevano alle vaccinazioni e accusavano gli operatori sanitari di sterilizzazioni. Circa 250mila tra medici e infermieri sono accompagnati da 80mila agenti della sicurezza.


Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – In Pakistan è partita la campagna di vaccinazioni contro la poliomielite su quasi 40 milioni di bambini al di sotto di cinque anni. Lo ha annunciato ieri Rana Muhammad Safdar, coordinatore nazionale del Programma pakistano di eliminazione della polio. L’obiettivo, aggiunge il funzionario, è diminuire l’insorgenza di nuovi casi, dopo il picco di quest’anno con 104 nuovi contagi, di cui 74 nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa.

Il numero di bambini che quest’anno hanno contratto il virus ha spinto il governo di Islamabad a correre ai ripari. Si tratta del peggiore risultato dal 2014, quando i casi erano stati 306. In campo ci sono 250mila operatori sanitari che per cinque giorni copriranno a tappeto tutto il territorio pakistano. A loro protezione, il governo di Islamabad ha disposto 80mila agenti di sicurezza.

Gli esperti spiegano che il contagio è dovuto soprattutto alla diffidenza dei genitori. In passato i militanti talebani hanno attaccato i gruppi di vaccinatori accusandoli di effettuare le campagne sanitarie per sterilizzare i bambini. In un tweet, la senatrice Ayesha Raza Farooq ha invitato le famiglie a “accogliere gli operatori e consentire che essi vaccinino i nostri figli contro la polio”.

Medici, infermieri e volontari hanno iniziato a effettuare i vaccini nei distretti al confine con l’Afghanistan, che quest’anno ha riaperto le porte ai vaccinatori, dopo un bando imposto dai talebani agli operatori stranieri nel timore di sterilizzazioni e spionaggio.

Pakistan e Afghanistan sono tra gli unici tre Paesi al mondo – insieme alla Nigeria – in cui il virus della poliomielite è ancora endemico. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la malattia è una delle più gravi che colpiscono i minori nei primi anni di vita. Il virus infatti attacca le cellule del sistema nervoso centrale, distruggendo i nervi, e arriva a provocare la paralisi o la morte nei casi più acuti.