Guizhou, ancora un incidente in miniera: almeno 14 i morti

Le squadre di soccorso sono riuscite ad estrarre vive dalle macerie sette persone, mentre altre due sono ancora disperse. L'incidente è l'ultimo di una serie di tragedie avvenute nelle miniere del Paese. Dallo scorso ottobre, almeno 37 persone sono morte in cinque diversi episodi separati. A novembre, Pechino ha deciso un “giro di vite sulla sicurezza”.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – È di almeno 14 vittime il bilancio di un’esplosione avvenuta stamane presso la miniera di Guanglong, nella provincia cinese sud-occidentale del Guizhou. Lo dichiarano le autorità locali, aggiungendo che le squadre di soccorso sono riuscite ad estrarre vive dalle macerie sette persone, mentre altre due sono ancora disperse. L'incidente è l'ultimo di una serie di tragedie avvenute nelle miniere del Paese, dove le norme sulla sicurezza sono spesso ignorate. Dallo scorso ottobre, almeno 37 persone sono morte in cinque diversi episodi separati.

L'incidente nel Guizhou è avvenuto tre giorni dopo l'inondazione di una miniera nella provincia del Sichuan (sud-ovest della Cina), che ha ucciso cinque persone e intrappolato 13 minatori sottoterra. L'emittente statale CCTV ha affermato che almeno 347 minatori stavano lavorando nella miniera di carbone di Shanmushu, quando l’acqua ha invaso i cunicoli.

Il 25 novembre, una persona è morta in un incidente in un'altra miniera nella provincia di Guizhou. Sette giorni prima, almeno 15 lavoratori avevano perso la vita in un'esplosione che ha avuto luogo in una cava nella provincia dello Shanxi (nord della Cina). Secondo un funzionario governativo, l’incidente è stato causato da attività che “infrangevano leggi e regolamenti”. Ad ottobre, due persone sono morte nello scoppio di una miniera nella provincia di Shandong (Cina orientale).

Nel corso di una riunione di novembre, i media statali hanno riferito che il Consiglio di Stato – il gabinetto cinese – ha ordinato un “giro di vite speciale sulle questioni di sicurezza legate alla produzione” per “migliorare ulteriormente la sicurezza sul luogo di lavoro”.