Delhi, ala giovanile del Bjp attacca la Jawaharlal Nehru University

Oltre 30 studenti feriti sono ricoverati con tagli, lacerazioni e bruciature. L’ateneo è tra i più prestigiosi al mondo. Gli alunni sono in sciopero contro l’aumento delle tasse. Per gli esperti, l’attacco è una vendetta per le proteste contro la legge sulla cittadinanza partite dalle università.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Una folla di uomini e donne coperti da maschere e armati di bastoni, coltelli e martelli ha attaccato il campus della Jawaharlal Nehru University (Jnu) di Delhi, uno degli atenei più prestigiosi al mondo. L’attacco è avvenuto nella notte del 5 gennaio e ha provocato oltre 30 feriti tra alunni e professori. Per i testimoni, gli aggressori sarebbero militanti di Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad (Abvp), l’ala giovanile del Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito nazionalista indù che governa il Paese.

Il motivo dell’aggressione sarebbe una ritorsione contro le proteste in corso nella facoltà dove gli alunni sono in sciopero contro l’aumento delle tasse universitarie per l’affitto delle stanze dello studentato. Tuttavia gli esperti evidenziano il tentativo di mettere a tacere gli intellettuali all’interno delle università indiane, dove da circa un mese si susseguono le proteste più resistenti contro la nuova legge sulla cittadinanza che esclude la popolazione musulmana.

La maggior parte dei feriti è ricoverato all’All-India Institute of Medical Science della capitale. Un medico riferisce che all’arrivo in ospedale, i pazienti presentavano tagli, lacerazioni e bruciature. Intanto la polizia di Delhi ha aperto tre inchieste: la prima su Aishe Ghosh, la presidente dell’associazione studentesca; la seconda contro 19 studenti feriti; la terza contro ignoti. Nessun procedimento è stato aperto contro gli assalitori. A sua volta, gli agenti vengono accusati di connivenza contro gli aggressori: in molti criticano il fatto che gli agenti siano arrivati dopo un’ora dalle prime chiamate di soccorso.

L’attacco notturno alla Jnu è durato almeno tre ore e ha suscitato profonda indignazione nel Paese. Da questo ateneo sono usciti diversi volti noti delle scienze sociali ed economiche degli ultimi anni: tra questi, il premio Nobel per l’economia 2019 Abjijit Banerjee, gli ex primi ministri di Nepal e Libia – rispettivamente Baburam Bhattarai e Ali Zeidan – oltre a letterati, attori, analisti, biologi e politici.