Coronavirus ormai diffuso in tutta la Cina: 170 morti e 7.711 contagi

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si riunisce oggi per discutere se il virus rappresenti o no una “crisi sanitaria globale”. In queste ore sono in corso le evacuazioni volontarie di centinaia di cittadini stranieri residenti nell’epicentro dell’emergenza.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il bilancio delle vittime del virus identificato come “2019-nCoV” in Cina è salito a 170, mentre le persone che hanno contratto la polmonite sono 7.711. Gli ultimi 38 decessi da ieri segnano il più grande salto in un giorno. È quanto emerge dagli ultimi dati della Commissione nazionale per la Salute. Con un caso di contagio confermato in Tibet, ora il virus si è diffuso in tutte le regioni del Paese. L’epidemia ha raggiunto almeno altre 16 nazioni. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si riunisce oggi per discutere se il virus rappresenti o no una “crisi sanitaria globale”.

In queste ore sono in corso le evacuazioni volontarie di centinaia di cittadini stranieri residenti a Wuhan – capoluogo della provincia cinese di Hubei ed epicentro dell’emergenza. Due voli per il Giappone sono già atterrati all'aeroporto Haneda di Tokyo e i passeggeri vengono sottoposti a screening presso le istituzioni mediche. Finora, tre sono risultati positivi al virus, secondo i media giapponesi.

Circa 200 cittadini statunitensi sono stati portati via da Wuhan e sono ora monitorati negli Usa. Un gruppo di cittadini singaporiani è già stato rimpatriato, mentre persone di Wuhan bloccate a Singapore a causa delle cancellazioni dei voli sono state riportate in Cina. I voli per portare fuori da Wuhan cittadini britannici e sudcoreani sono stati entrambi ritardati dopo il mancato rilascio delle autorizzazioni pertinenti da parte delle autorità cinesi. Secondo il governo del Regno Unito, i passeggeri in arrivo devono essere messi in “isolamento supportato” per 14 giorni con “tutta l'assistenza medica necessaria”.

L'Australia prevede di mettere in quarantena i suoi cittadini sull'isola di Natale, a 2.000 km dalla terraferma. Due aerei dovrebbero far rientrare i cittadini dell'Unione europea (Ue) a casa, con 250 cittadini francesi in partenza sul primo volo. Anche Canada, Filippine e Malesia hanno annunciato piani per far uscire i loro cittadini da Wuhan. Un numero crescente di Paesi consiglia ai propri cittadini di evitare tutti i viaggi non necessari in Cina.