Coronavirus: incerta la ripresa economica cinese

Esperti cinesi: il Pil crescerà oltre il 5,5% quest’anno. I consumi rischiano però di rimanere bassi nei prossimi mesi. La ripresa della produzione minacciata da problemi nel trasporto merci. L’allargamento dell’epidemia all’estero una minaccia per imprese cinesi.


Pechino (AsiaNews) – Con il calo dei casi di coronavirus, gli esperti cinesi si dicono fiduciosi che il Paese si riprenderà piuttosto rapidamente dalle ricadute provocate dalla crisi epidemica in corso, ma il quadro economico nazionale rimane ancora incerto.

Il China Center for International Economic Exchanges (Cciee) sostiene che  l’economia cinese avrà un rimbalzo positivo già dal mese di marzo, con buone possibilità di arrivare a fine anno a una crescita superiore al 5,5%. Le stime degli analisti internazionali sono più basse, e prevedono un aumento del prodotto interno lordo tra il 4% e il 5% – dati ufficiali rivelano che nel 2019 è stato del 6,1%.

Per il Cciee, l’incremento dei consumi e delle importazioni nei prossimi mesi favorirà il recupero. Ma secondo un’indagine di Rong360.com, società di informazione finanziaria con sede a Pechino, un terzo degli intervistati ha dichiarato che non aumenterà i consumi quando la crisi epidemica sarà terminata. I due terzi prevedono invece di contenere la spesa anche nel lungo periodo.

Nel 2019 i consumi hanno rappresentato circa il 58% del prodotto interno lordo cinese. Il presidente Xi Jinping ha fatto dell’aumento della domanda interna un obiettivo primario del suo piano economico, in modo da ridurre la dipendenza del Paese dalle esportazioni.

Per facilitare una rapida ripresa economica, il sistema produttivo deve ritornare al suo massimo potenziale. Le aziende faticano però a riportare i lavoratori nelle fabbriche e l’intera logistica nel Paese è lontana dalla piena operatività. Come evidenziato dalla Camera di commercio dell’Unione europea in Cina, il trasporto merci è fortemente limitato dalle restrizioni imposte dalle autorità, che per di più cambiano da provincia a provincia. Per Jörg Wuttke, presidente della Camera, una delle priorità del governo per stimolare il pieno ripristino delle attività produttive dovrebbe essere quella di varare regole comuni che valgano in tutto il territorio nazionale.

Il diffondersi del Covid-19 nel resto del mondo rischia poi di vanificare l’eventuale recupero interno cinese. Molti dei Paesi colpiti dall’epidemia hanno ridotto i traffici commerciali con la Cina, e le grandi imprese di Stato cinesi sono molto esposte all’estero. Secondo il China Global Investment Tracker, nel 2019 le aziende di Pechino hanno investito in tutto il globo 113 miliardi di euro.