Covid-19, Pyongyang tiene in isolamento 2.280 nordcoreani e due stranieri

Per la prima volta, i media di regime pubblicano dati nazionali sull'emergenza. Le misure per evitare la diffusione del coronavirus nel Paese si protrarranno “a lungo". Finora, la Corea del Nord non ha segnalato alcun caso di infezione da coronavirus.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Stamane le autorità sanitarie della Corea del Nord hanno revocato la quarantena per le persone che non presentano sintomi da coronavirus, ma circa 2.280 nordcoreani e due stranieri restano in isolamento. È quanto riferiscono i media del regime, che per la prima volta forniscono dati nazionali sull’emergenza. La Korean Central News Agency (Kcna), agenzia di stampa ufficiale, annuncia che “un altro straniero è stato rilasciato dalla quarantena; ora in isolamento ne restano due”. Precedenti resoconti dell’informazione statale affermavano che tutti i 380 stranieri segnalati in quarantena, tranne tre, avevano ripreso le loro normali attività.

Finora, la Kcna aveva pubblicato solo dati per regione; ma mai menzionato il numero totale di persone poste o rilasciate dalla quarantena. Secondo l’agenzia, le misure adottate dal governo per evitare la diffusione del coronavirus nel Paese si protrarranno “a lungo termine”. Per questo motivo, le strutture di prevenzione delle epidemie – siano esse statali o regionali – devono stare all'erta. “Il sistema nazionale di emergenza antivirus viene ancora una volta rafforzato, dal momento che il virus Covid-19 si sta diffondendo rapidamente in quasi tutti i Paesi e le regioni del mondo”, scrive la Kcna.

Finora, la Corea del Nord non ha segnalato alcun caso di infezione coronavirus, ma ha richiesto a tutta la popolazione sforzi per impedire che il virus raggiunga il territorio nazionale. A tale scopo, il regime ha intensificato i controlli alle frontiere e rafforzato il processo di quarantena. Preoccupazioni persistono sul fatto che la Corea del Nord possa essere vulnerabile in quanto condivide un confine lungo e poroso con la Cina; inoltre, esperti sottolineano che Pyongyang manca di equipaggiamenti e infrastrutture mediche per la diagnosi e la cura dei pazienti infetti. Nelle scorse settimane, media sudcoreani hanno affermato che nel Nord il virus ha già ucciso quasi 200 soldati.