Seoul, Commissione nazionale propone "servizi alternativi" per gli obiettori di coscienza
di Theresa Kim Hwa-young

E' la prima volta che un apparato governativo parla a favore dell'obiezione di coscienza. "La libertà di coscienza è un diritto primario dell'uomo che non può essere violato neanche in una situazione di emergenza nazionale".


Seoul (AsiaNews) – La Commissione nazionale coreana per i diritti umani ha proposto al ministero della Difesa e all'Assemblea nazionale di "trovare forme alternative di servizio per gli obiettori di coscienza e per coloro che rifiutano di prestare il servizio militare".

E' la prima volta che un'agenzia governativa prende una decisone favorevole a coloro che praticano l'obiezione di coscienza da quando, nell'agosto 2004, la Corte costituzionale aveva definito "legittimo e costituzionale" il servizio militare. La Commissione è un apparato presidenziale, ma non ha alcun potere legale.

"La libertà di coscienza è un diritto primario dell'uomo – afferma l'organismo in un documento pubblicato lunedì 26 dicembre – che non può essere violato neanche in una situazione di emergenza nazionale".

La frase richiama la sentenza che nel 2004 ha condannato a 18 mesi di carcere Choi Myung-jin. Nella parte dedicata alla motivazione si legge infatti che "…la libertà di coscienza non ha la precedenza sul dovere della difesa nazionale…". Questa sentenza ha fatto da apripista agli oltre 220 casi in attesa di giudizio riguardanti la questione, che si sono ispirate ad essa per pronunciare molte sentenze di colpevolezza.

In base alla legge coreana, tutti i giovani devono svolgere il servizio militare per circa 26 mesi: non è previsto alcun tipo di esonero, se non per gravi problemi di salute. In caso di diserzione, la pena può arrivare a 3 anni di carcere.

Il ministero coreano della Difesa ha risposto in maniera negativa alla proposta della Commissione. "Rispettiamo la raccomandazione proposta – si legge in un comunicato ufficiale – e la seguiremo se così deciderà l'Assemblea nazionale con una legge, ma dobbiamo analizzare con molta cura tutti i fattori prima di arrivare a tale decisione".

Secondo un sondaggio, il 72 % della popolazione è contraria all'esenzione per gli obiettori di coscienza. "Un uomo coreano – afferma un gruppo composto da veterani dell'esercito – ha il dovere di proteggere la sua nazione".