Netanyahu e Gantz non trovano l’intesa, Israele verso il quarto voto

Nella notte, scaduto il termine ai due leader per formare un nuovo governo. Il presidente ha affidato alla Knesset l’incarico di trovare un nome capace di ottenere la maggioranza parlamentare. Al termine dei 21 giorni si profila una nuova tornata elettorale. Nei sondaggi Netanyahu vola grazie alla gestione dell’emergenza coronavirus. 


Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - In Israele prosegue la fase di stallo politico e istituzionale che, a dispetto delle tre elezioni politiche in meno di un anno, l’ultima delle quali si è svolta il 2 marzo scorso, non riesce a garantire un governo al Paese. Nella notte è scaduto il periodo di tempo concesso al premier ad interim Benjamin Netanyahu e al principale rivale Benny Gantz, cui il presidente Reuven Rivlin aveva conferito l’incarico il mese scorso, di formare un governo di unità. I due leader assicurano di voler continuare le trattative e raggiungere un’intesa dell’ultimo minuto, intanto si profila all’orizzonte lo spettro di un nuovo voto.

Di fronte al persistere del blocco, stamane il capo dello Stato ha affidato alla Knesset (il Parlamento israeliano) il compito di trovare e indicare un deputato che riesca a raggiungere una maggioranza di 61 seggi sui 120 in totale, per formare il nuovo esecutivo. Un compito assai arduo e che già nei mesi scorsi si è rivelato infruttuoso, mentre i due principali rivali cercano un (improbabile) accordo per un governo di emergenza. 

Ora i membri della camera uninominale avranno 21 giorni di tempo per indicare un leader capace di raggiungere la maggioranza. In caso contrario sarà inevitabile ricorrere alle quarte elezioni politiche, in un contesto critico dovuto all’emergenza coronavirus e al processo per corruzione a carico di Netanyahu. La prima udienza era in programma il 17 marzo, ma il procedimento è slittato di due mesi sempre a causa dell’emergenza sanitaria in atto su scala globale. 

Nella prima mattinata Netanyahu e Gantz hanno diffuso una nota congiunta in cui confermano l’intenzione di proseguire i negoziati per un esecutivo comune. I colloqui, almeno in via informale, possono proseguire fino allo scioglimento del Parlamento. La fase di stallo sembra aver indebolito Gantz, che fino al mese scorso godeva - sulla carta - di una possibile maggioranza di 61 deputati. Poi, di fronte all’emergenza Covid-19, la decisione di tentare la via dell’esecutivo di unità con Netanyahu e una leadership alternata. Ed è proprio quest’ultimo a uscire rafforzato: secondo un sondaggio, il 64% degli israeliani sono “soddisfatti” della gestione della pandemia [ad oggi 12500 casi e 130 vittime] e, in caso di elezioni, il suo partito Likud raccoglierebbe 40 seggi a fronte di 19 de rivale con la coalizione Blu Bianco.