Pakistan, madrassah rifiutano di espellere gli studenti stranieri

Il provvedimento, preso dal presidente dopo le bombe di Londra, scadrebbe a fine dicembre. Possibile una proroga, ma il governo è intenzionato ad andare fino in fondo.


Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Le scuole coraniche del Pakistan non intendono seguire l'ordine del presidente Pervez Musharraff di espellere gli studenti stranieri. L'Ittehad-e-Tanzeemaul Madaris, organo che rappresenta le varie scuole religiose del paese, si rifiuta di completare entro la fine dell'anno le espulsioni degli stranieri, come voluto da Musharraf dopo le bombe di luglio in Gran Bretagna. Quando è emerso che uno degli attentatori suicidi di Londra aveva frequentato una scuola religiosa pakistana, il presidente ha ordinato a circa 1.400 stranieri iscritti alle madrassah (scuole coraniche) di lasciare il Paese.

Hanif Jallandari, capo dell'Ittehad-e-Tanzeemaul Madaris, ha annunciato che la disposizione governativa non verrà rispettata, perché "illegale, discriminatoria e anti-islamica". "Gli studenti stranieri hanno documenti legali - fa notare - nessuno di loro è ricercato per azioni criminali o terroristiche. Perché devono partire?".

Il governo ha fatto sapere ieri di essere intenzionato a completare le espulsioni. Secondo Islamabad, il bando agli stranieri sarebbe stato accettato già in settembre dalle madrassah pakistane.

Dati del dell'Ittehad-e-Tanzeemaul Madaris affermano che finora sono 700 gli studenti partiti e altri 700 quelli ancora presenti nel Paese. Il ministero dell'Interno ritiene, invece, che gli alunni rimpatriati siano il 65%.

Il 1° gennaio le madrassah si sono date appuntamento per un vertice nella capitale. L'intenzione è guadagnare consenso tra i partiti politici e religiosi contro il provvedimento. Jallandari ha minacciato di dare il via a una mobilitazione nazionale, se il governo non ritirerà il decreto.

Il ministro dell'Interno, Aftab Sherpao, da parte sua, ha dichiarato che il governo potrebbe essere costretto a prorogare la scadenza di alcuni giorni, ma è determinato a portare a termine le espulsioni.

Subito dopo le bombe del 7 luglio, Musharraf aveva ordinato, inoltre, la registrazione ufficiale di tutte le madrassah entro al fine del 2005. Anche in questo caso si è dovuti ricorrere a un'estensione non precisata del termine di registrazione: ad oggi solo 5 mila delle 12 mila scuole coraniche hanno attuato la disposizione.