Diocesi indiane in preghiera col papa, insieme con indù, buddisti e musulmani (Video)
di Nirmala Carvalho

Le esperienze di preghiera in Arunachal Pradesh, Madhya Pradesh, New Delhi, Maharashtra. Oltre alla preghiera, vi è anche l’opera di carità verso gli emarginati e i senzatetto.


Mumbai (AsiaNews) – Molte diocesi indiane hanno risposto all’invito di papa Francesco e dell’Alto comitato della fratellanza umana per una Giornata mondiale di preghiera, digiuno e opere di carità, invocando la fine della pandemia.

Nell’Arunachal Pradesh, mons. George Palliparambil, vescovo di Miao, ha organizzato un incontro interreligioso di preghiera con membri delle comunità presenti a Miao e nel distretto di Changlang. Erano presenti indù, buddisti, musulmani e leader di comunità cristiane protestanti (foto 2,3,4).

Narindra Bhikku, abate del monastero buddista di Miao, ha sottolineato che “stiamo lottando contro un nemico invisibile e la preghiera è la nostra sola arma per combatterlo”.

Pandit Ravishankar Pandey, dello Shiv Mandir (un tempio indù) di Miao ha espresso gli stessi sentimenti e ha aggiunto: “Dio è compiaciuto con noi oggi, nel vederci radunati come fratelli e sorelle”.

Stephen Yobin, della Church of Christ, ha definito il momento comune come un tempo speciale datoci per fermarci e verificare davanti a Dio il nostro modo di vivere, chiedendo la sua misericordia. Anche Chomtang Chamtang, della Chiesa battista, ha espresso la sua preghiera. I padri David e John Doley, che rappresentavano la Chiesa cattolica, hanno letto una preghiera composta da papa Francesco e hanno cantato un salmo di liberazione.

Alla fine della cerimonia, mons. Palliparambil ha ringraziato tutti gli intervenuti e ha recitato una preghiera per essere liberati dal coronavirus. Si è svolta poi una processione con le candele in cui ogni leader religioso esprimeva preghiere spontanee.

Un incontro interreligioso di preghiera è stato organizzato anche a Bhopal, nel Madhya Pradesh. L’arcivescovo Leo Cornelius ha invitato cristiani, indù, musulmani, jain, buddisti e sikh a radunarsi nelle case per offrire preghiere a Dio e implorare da Lui misericordia e benedizione.

Per l’occasione il vescovo ha fatto preparare un libretto sul tema “Veniamo insieme, parliamo insieme, con un cuore solo per abolire il Covid-19”.

Nel libretto vi erano citazioni dai libri sacri da induismo (Atharva Veda 12.1), sikkismo ( Adi Geanth, Shalok, Farid p. 1382 ), buddismo (Dhammapada 293-05), islam (Corano 2.153-57), jainismo (Acharangasutra 3.13), cristianesimo ( Giovanni 9, 1-7).

Dopo ogni lettura era previsto un momento di silenzio. Alla fine era prevista una preghiera per i senzatetto, il personale medico, il governo, le vittime del coronavirus, tutto il Paese, con la promessa di lavorare insieme per abolire il Covid-19.

A Delhi, il dott. A K Merchant, della comunità Baha’i ha detto che il loro incontro di preghiera si è svolto in sintonia con “le sorelle del movimento del Focolare”. Invece a Poona (Maharashtra), il vescovo Thomas Dabre ha organizzato un momento di preghiera in streaming, a cui si sono collegati membri delle diverse religioni in varie parti dell’India.

La Giornata prevedeva anche un invito alle opere di carità. Per questo, mons. Alwyn Barreto di Sindhudurg (Maharashtra) ha speso la giornata pregando, digiunando e visitando gli ammalati in ospedale. Il giorno precedente alla Giornata, il 13 maggio, insieme ad alcuni volontari della diocesi, davanti a un tempio indù ha distribuito personalmente pacchi di cibo e altri aiuti per gli emarginati, i tribali e i poveri (foto 1), “senza alcuna discriminazione” di religione o di casta (v. video).