Santa Sede ‘preoccupata’ per i programmi israeliani di annessione dei territori occupati

Telefonata fra il leader palestinese Saeb Erakat e mons. Gallagher. Il progetto è stato ventilato da Benjamin Netanyahu e ora è sostenuto anche da Benny Gantz. Trump è favorevole. Da tempo i leader cristiani denunciano l’inerzia della comunità internazionale


Città del Vaticano (AsiaNews) – La Santa Sede “esprime preoccupazione” per la possibilità che territori palestinesi occupati passino sotto la sovranità israeliana, compromettendo la soluzione “due popoli, due Stati” e il processo di pace nella regione. È il contenuto di un dialogo telefonico fra mons.  Paul Gallagher, Segretario per le relazioni con gli Stati, e Saeb Erekat, Capo negoziatore e Segretario generale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, avvenuto oggi e di cui la Sala stampa vaticana ha dato comunicato.

Da tempo Benjamin Netanyahu - riconfermato al governo israeliano insieme con il suo oppositore Benny Gantz – diffonde l’idea di annessione di molte colonie israeliane nei territori occupati, considerati illegali dal diritto internazionale. Gantz, che durante la campagna elettorale era opposto alla mossa, ora si trova d’accordo pur di far parte di un governo di coalizione, formatosi a fatica. Il progetto di annessione è sostenuto anche dal presidente Usa Donald Trump.

La voce della S. Sede si unisce a quella di tutti i leader cristiani della regione, che accusano di inerzia la comunità internazionale davanti a una situazione che può distruggere la pace. Ecco il comunicato della Sala stampa della S. Sede.

 

Oggi, S.E. Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per le Relazioni con gli Stati, è stato raggiunto telefonicamente da S.E. il Sig. Saeb Erekat, Capo negoziatore e Segretario Generale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Quest’ultimo ha voluto informare la Santa Sede circa i recenti sviluppi nei territori palestinesi e della possibilità che la sovranità israeliana venga applicata unilateralmente a parte di dette zone, cosa che comprometterebbe ulteriormente il processo di pace.

La Santa Sede ribadisce che il rispetto del diritto internazionale, e delle rilevanti Risoluzioni delle Nazioni Unite, è un elemento indispensabile affinché i due Popoli possano vivere fianco a fianco in due Stati, con i confini internazionalmente riconosciuti prima del 1967.

La Santa Sede segue attentamente la situazione, ed esprime preoccupazione per eventuali atti che possano compromettere ulteriormente il dialogo, auspicando che gli israeliani e i palestinesi possano trovare di nuovo, e presto, la possibilità di negoziare direttamente un accordo, con l’aiuto della Comunità internazionale, e la pace possa finalmente regnare nella Terra Santa, tanto amata da ebrei, cristiani, musulmani.