Ucciso in Laos un pastore evangelico

Il governo parla di omicidio a scopo di rapina o per motivi personali, ma l'opposizione avanza sospetti di motivi religiosi: il pastore aveva trascorso un anno in prigione per la sua attività.  


Vientiane (AsiaNews/Agenzie) – Un pastore protestante,  Aroun Voraphom, è stato ucciso il 22 dicembre nella regione centrale del Laos, ma solo oggi le autorità hanno confermato l'accaduto. I motivi del suo assassinio, che era stato denunciato da una organizzazione della diaspora, non sono chiari.

Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Vientiane, Yong Chantalangsy, "il profilo del crimine appare chiara: è accaduto per impadronirsi del suo denaro: L'inchiesta della polizia – ha agiunto – è orientata verso un delitto per motivi di denaro o per ragioni personali. Non credo – ha concluso - che sia legato alla religione".

Sospetti di possibili motivazioni religiose per l'uccisione del pastore, assassinato a Pakading, nella provincia di Bolikhamsai, sono avanzati invece dal Movimento laotiano per i diritti dell'uomo, che si oppone al regime comunista. Nella ricostruzione del Movimento, resa nota in un comunicato, "il pastore è stato ucciso a coltellate infertegli in petto e gli è stata tagliata la gola", dopo che aveva finito il servizio religioso con i cristiani del luogo. "Il suo viso era tumefatto e portava tracce di colpi".

Il Movimento chiede che sia messa fine "alla campagna di repressione contro le minoranze religiose ed etniche" e chiede un'inchiesta "imparziale e indipendente". Il comunicato ricorda, in proposito, che il pastore Aroun Voraphom era stato arrestato già nel 1996 ed aveva scontato un anno di prigione a Vientiane, a causa della sua attività religiosa. L'informazione non è stata commentata dal portavoce del governo.