Coronavirus: Thai Airways, prima compagnia asiatica in fallimento

Sotto pressione anche Cathay Pacific e Singapore Airlines. Sono sei i vettori che nel resto del mondo hanno dichiarato bancarotta o hanno sospeso le attività. Il trasporto aereo tornerà ai livelli pre-emergenza solo nel 2023.


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Thai Airways affronterà una procedura di fallimento pilotato per i prossimi cinque anni. Lo ha deciso oggi la Corte centrale fallimentare di Bangkok, accettando la richiesta della compagnia aerea, colpita in modo duro dal coronavirus. Quello thailandese è il primo vettore asiatico a presentare istanza di fallimento dallo scoppio della crisi pandemica.

L’industria del trasporto aereo è entrata in crisi a febbraio, dopo che la stragrande maggioranza dei Paesi ha chiuso i cieli e interrotto i collegamenti con l’estero per contenere la pandemia.

Anche Cathay Pacific e Singapore Airlines sono sotto pressione. Le due compagnie dipendono troppo dai voli internazionali. Secondo Goldman Sachs, il vettore di Hong Kong perderà il 5% dei traffici rispetto al 2019; per la compagnia di Singapore la perdita sarà del 2%.

Finora nel resto del mondo sono sei le compagnie aeree che hanno dichiarato bancarotta o hanno sospeso le proprie attività per gli effetti del Covid-19. Tra loro, Virgin Australia è finita in amministrazione controllata il 21 aprile, dopo che il governo australiano ha respinto una richiesta dei vertici dell’azienda per un salvataggio statale.

L’Organizzazione internazionale per il trasporto aereo stima che il traffico tornerà ai livelli pre-emergenza Covid-19 solo nel 2023.