Il Likud annuncia il ritiro dei suoi ministri dal governo Sharon

Ma non è sicuro che i 4 lascino il gabinetto. Netanyahu motiva la decisione con la necessità di chiarire le divergenze ideologiche con Kadima, il nuovo partito di Sharon.


Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – Crisi di governo annunciata per domenica in Israele. Il leader del Likud, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che chiederà ai 4 ministri del suo partito di dimettersi. Secondo la stampa israeliana, non è detto che tutti i ministri (Silvan Shalom, agli Esteri; Dany Naveh, Sanità; Limor Livnat, Istruzione; Israel Katz, Agricoltura) seguano la decisione del capo del loro partito. Tutti infatti, sostengono i giornali israeliani, si erano espresso ieri contro la scelta di lasciare il governo, sostenendo che in vista delle elezioni, già previste per il 28 marzo, il partito non ha interesse a perdere posizioni di forza. Shalom, poi, avrebbe il personale timore che se lasciasse il suo incarico esso verrebbe affidato all'ex leader laburista Shimon Peres, che adesso sostiene Kadima, il partito di centro creato dall'attuale primo ministro Ariel Sharon.

Proprio il chiarimento delle divergenze ideologiche tra Kadima, al quale hanno aderito un terzo dei deputati del Likud, ed il Likud stesso è la motivazione indicata dalla direzione del partito per motivare la scelta del ritiro dal governo dei suoi ministri ed il passaggio, dopo oltre cinque anni, all'opposizione.

Le dimissioni dei ministri avranno comunque un impatto relativo su Sharon, il governo del quale ha già la funzione di portare il Paese alle elezioni, nelle quali prevede una notevole affermazione: il suo Kadima è accreditato dai sondaggi di una quarantina di seggi sui 120 del Parlamento, dove il Likud avrebbe solo una quindicina di deputati, invece dei 40 attuali.