Pyongyang interrompe tutte le comunicazioni con Seoul

È la risposta del regime nordcoreano al lancio di volantini diffamatori da parte di dissidenti riparati al Sud. I nordcoreani tratteranno il governo di Seoul come un “nemico”. A rischio anche un patto militare e l’area industriale comune di Kaesong. Esperti: Kim Jong-un alza la tensione per ottenere di più in future negoziazioni con i sudcoreani.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Pyongyang ha interrotto oggi tutte le comunicazioni militari e diplomatiche con il Sud, e ha dichiarato che tratterà il governo di Seoul come un “nemico”. Il regime di Kim Jong-un ha dato seguito alla minaccia del 5 giugno di abolire l’Ufficio di contatto intercoreano come ritorsione per il lancio nel proprio territorio di volantini diffamatori dal Sud, trasportati con palloni aerostatici.

Per arrestare la crisi, il governo sudcoreano aveva chiesto lo stop all’invio dei depliant, annunciando inoltre il varo di un apposito divieto legislativo. Malgrado ciò, dissidenti nordcoreani riparati al Sud hanno continuato a far volare oltre la Linea di demarcazione militare tra i due Paesi migliaia di volantini che attaccano Kim Jong-un.

Per la Corea del Nord, il Sud ha violato gli accordi di pace del 2018. Kim Yo-jong, sorella dell’uomo forte di Pyongyang, ha promesso ulteriori rappresaglie. Oltre all’Ufficio di contatto, creato per agevolare le comunicazioni tra le due parti, il Nord potrebbe smantellare anche l’area industriale intercoreana di Kaesong, chiusa nel 2016 dopo un test missilistico di Pyongyang. A rischio anche un patto che mira a ridurre la tensione militare con Seoul.

Secondo diversi osservatori, dietro la mossa di Pyongyang non vi è solo il risentimento per il lancio dei volantini, ma anche il tentativo di alzare la tensione per ottenere di più in future negoziazioni con Seoul: una tattica usata spesso dalla famiglia Kim, al potere dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Le due Coree sono tecnicamente in guerra, dato che i due Paesi non hanno mai firmato un trattato di pace al termine del conflitto che li ha visti contrapposti dal 1950 al 1953.