E' in prigione Qurban Mamut, giornalista uiguro scomparso tre anni fa

Qurban Mamut era sparito nel 2017, alcuni mesi dopo aver visitato il figlio Bahram Qurban negli Usa. Non è chiaro se egli si trovi in carcere o in un lager. Per le Nazioni Unite, un milione di uiguri sono detenuti in modo arbitrario. Spesso le autorità cinesi arrestano i familiari degli uiguri che vivono all’estero.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un giornalista uiguro di cui non si avevano notizie da tre anni si trova in stato di detenzione. È quanto ha appreso Radio Free Asia da una dipendente dell’Ufficio per la cultura pubblica della regione autonoma dello Xinjiang.

Qurban Mamut era scomparso nel novembre 2017, alcuni mesi dopo aver visitato il figlio Bahram Qurban negli Stati Uniti. Non è chiaro se l’ex direttore responsabile del Xinjiang Cultural Journal si trovi in prigione o in un campo di internamento.

Secondo le Nazioni Unite, oltre un milione di uiguri (su una popolazione di quasi 10 milioni) e altre minoranze turcofone di fede islamica sono detenuti in modo arbitrario nello Xinjiang, che la locale popolazione chiama “Turkestan orientale”.

Pechino nega tali accuse, e ribatte che queste persone sono ospitate in centri di educazione e assistenza professionale per combattere il terrorismo, il separatismo e l’estremismo islamico. Attivisti per i diritti umani, e molti governi in Occidente, li descrivono come veri e propri campi di concentramento che mirano a distruggere l’identità culturale dell’etnia uigura a favore di quella han, maggioritaria nel Paese.

Bahram Qurban lanciò l’allarme per la scomparsa del padre nell’ottobre 2018. Egli dichiarò di aver saputo da familiari e conoscenti che Mamut era stato arrestato e internato in qualche campo nello Xinjiang. Per Bahram, l’internamento del genitore è dovuto al fatto che le autorità del Partito comunista cinese spesso arrestano i familiari degli uiguri che vivono all’estero per esercitare una forma di controllo nei loro confronti.