Pyongyang: Invieremo le nostre truppe al confine con il Sud

L’ordine è stato impartito da Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un. Nuova risposta al lancio di volantini propagandistici dal Sud. Seoul: monitoriamo la situazione insieme agli Stati Uniti. Analisti: la famiglia Kim alza la tensione per ottenere concessioni. I militari di Pyongyang fanno saltare in aria l'Ufficio di contatto intercoreano.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – L’esercito nordcoreano è pronto a inviare le sue truppe nella zona demilitarizzata che divide la Corea del Nord dal Sud. Kim Yo-jong, sorella del leader Kim Jong-un, ha impartito l’ordine il 13 giugno. È quanto dichiara oggi la Kcna, l’agenzia ufficiale del regime di Pyongyang.

Le due Coree sono tecnicamente in guerra, dato che i due Paesi non hanno mai firmato un trattato di pace al termine del conflitto che li ha visti contrapposti dal 1950 al 1953.

La minaccia di Pyongyang è un’ulteriore risposta al lancio di volantini propagandistici in territorio nordcoreano effettuato da gruppi di dissidenti riparati in Corea del Sud. Il 9 giugno, la Corea del Nord aveva interrotto le comunicazioni militari e diplomatiche con Seoul come ritorsione per l’invio – tramite palloni aerostatici – dei depliant diffamatori.

Secondo diversi analisti, oltre a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica interna dai problemi economici del Paese, aggravati dalla pandemia di coronavirus, Pyongyang sta premendo sul Sud per esprimere la propria insoddisfazione nei confronti degli Stati Uniti. Kim Jong-un si è incontrato con il presidente Usa Donald Trump nel 2018 e nel 2019, senza ottenere la cancellazione o la sospensione delle sanzioni internazionali per i programmi nucleari e missilistici del proprio Paese. Come precondizione, Washington esige il disarmo nordcoreano.

In questo quadro, Kim Jong-un starebbe lasciando spazio alla sorella, incaricata di far crescere la tensione con il Sud, per intervenire in un secondo momento e ottenere maggiori concessioni in futuri negoziati con Washington e Seoul. Una tattica usata spesso dalla famiglia Kim, al potere dalla fine del secondo conflitto mondiale.

Le Forze armate sudcoreane hanno dichiarato di monitorare insieme agli Stati Uniti i movimenti delle truppe nordcoreane. Il ministero per l'Unificazione di Seoul ha reso noto oggi che il Nord ha fatto saltare in aria l'edificio che ospitava l'Ufficio di contatto tra i due Paesi nella città nordcoreana di Kaesong.

Le minacce di Pyongyang indeboliscono la posizione del presidente sudcoreano Moon Jae-in, che punta a stabilire una “pace irreversibile” nella penisola coreana, una riedizione della Sunshine Policy inaugurata 20 anni fa dai suoi predecessori liberali.