Pechino ancora in quarantena: 137 casi di coronavirus
di Wang Zhicheng

Almeno 28 quartieri sono isolati; scuole e università sono state richiuse, dopo due settimane di apertura. Chiusi i luoghi di intrattenimento. Fabbriche ed uffici sono però aperti. Questa mattina cancellati 850 voli da e per Pechino; treni ridotti o sospesi fino al 9 luglio.


Pechino (AsiaNews) – La metropoli di quasi 20 milioni di persone sta subendo un nuovo periodo di quarantena, dopo la scoperta di un focolaio di Covid-19 molto attivo nel mercato di Xinfadi. Ieri sono stati registrati altri 31 nuovi casi portando a 137 i pazienti legati al mercato di carne, verdura e pesce, il più grande della città. Vi sono altri sei casi positivi, senza sintomi e tre casi sospetti. Un caso è stato scoperto nel Zhejiang: un venditore del Xinfadi che era tornato a casa sua a Wenling.

Ieri sera è stato innalzato il secondo livello di emergenza: le zone “rosse” e quelle vicine ad alto e medio rischio – 28 quartieri - sono isolate e la gente non può né entrare, né uscire; le visite sono proibite; scuole e università, che avevano riaperto due settimane fa, sono state ancora chiuse e le lezioni sono tornare ad essere on-line. Tutti i luoghi di intrattenimento, comprese piscine e palestre, sono stati chiusi.

Anche i trasporti subiscono la quarantena: stamane almeno 850 voli da e per Pechino sono stati cancellati; i treni sono stati sospesi o ridotti fino al 9 luglio.

Le strade però sono aperte e anche le compagnie e le fabbriche, anche se il governo della città consiglia di utilizzare il più possibile il lavoro in remoto.

Nei mesi scorsi, la Cina aveva gridato alla vittoria sul coronavirus: dopo gli oltre 80mia casi registrati in marzo, in questi ultimi tre mesi aveva registrato solo alcune migliaia di casi, compresi quelli “importati” con viaggiatori provenienti dall’estero.

Ieri sono stati registrati anche un caso locale nell’Hebei, e 11 “importati”: 10 persone sono tornate nel Gansu e uno nel Sichuan, tutti provenienti dall’Arabia saudita.