Yu Wensheng, avvocato per i diritti umani, condannato a 4 anni con processo a porte chiuse
di Wang Zhicheng

Né la moglie, né i familiari, né il suo avvocato sono stati avvertiti del processo. Yu fa parte del gruppo che Pechino ha cercato di distruggere con l’operazione “709” del 2015. Nel 2014 è stato picchiato e torturato per aver espresso sostegno al “movimento degli ombrelli” ad Hong Kong. Nel 2017 ha accusato Xi Jinping di voler trascinare la Cina verso uno Stato totalitario.


Pechino (AsiaNews) – L’avvocato per i diritti umani Yu Wensheng è stato condannato a 4 anni di prigione per “sovversione”. La sentenza è stata comminata ieri dalla corte intermedia del popolo a Xuzhou (Jiangsu), in un processo a porte chiuse, senza avvertimento previo dei familiari. La moglie di Yu, Xu Yan, è stata chiamata al telefono solo dopo il verdetto. A Rfa denuncia: ““Yu Wensheng è stato condannato nella solitudine, in segreto, senza che io, la sua famiglia, o il suo avvocato sapessimo nulla… Non ho potuto essere in tribunale per aiutarlo o sostenerlo…Le autorità cinesi hanno disprezzato in modo totale la legge e le regole processuali”.

Xie Yang, l’avvocato che Xu aveva scelto per difendere Yu, non ha mai potuto incontrare il suo cliente. Per lui la sentenza è dovuta a quanto Yu Wensheng ha scritto e pubblicato su internet.

Yu è stato incriminato nel febbraio 2019. Da allora è stato rinchiuso in una “prigione nera”, un luogo segreto, senza poter avere contatto con nessuno.

Yu è noto per essere parte del gruppo di avvocati per i diritti umani che il Partito cerca di distruggere dal 9 luglio 2015 (l’operazione è definita “709”, dalla data di luglio in cui è cominciata).

Molti degli arrestati – almeno il 50% - sono cristiani (protestanti e cattolici) che usano le strettoie della legge cinese per difendere comunità, sacerdoti e pastori dai soprusi delle autorità locali. Diversi di loro hanno difeso le comunità del Zhejiang durante la campagna di distruzione delle croci. Yu aveva anche cercato di difendere uno dei protagonisti del gruppo, Wang Quanzhang, rilasciato da poco.

Nel 2014, Yu è stato picchiato e torturato mentre era in prigione per aver espresso sostegno al “movimento degli ombrelli (Occupy Central)” di Hong Kong. E’ stato detenuto anche nell’ottobre 2017 per aver firmato una lettera aperta in cui criticava il presidente Xi Jinping per voler trascinare la Cina verso uno Stato totalitario.