Accra, ambientalisti fanno causa al governo per una miniera voluta dalla Cina

La cava di bauxite sorgerà in una foresta protetta a 90 km dalla capitale. Un progetto da 2 miliardi di dollari. Pechino finanzierà la costruzione di strade e ponti in cambio del minerale estratto. Associazioni: In pericolo specie rare e fonti idriche per milioni di persone. Aumentano in Africa i ricorsi ai tribunali per bloccare attività inquinanti.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Ambientalisti ghanesi hanno fatto causa al proprio governo per fermare un progetto, sostenuto dalla Cina, per estrarre bauxite in una foresta protetta. Gli attivisti affermano che la nuova miniera metterà in pericolo il delicato ecosistema, con danni per la salute e il benessere della popolazione.

Nel 2018, Pechino si è impegnata a costruire strade e ponti in Ghana per un valore di 2 miliardi di dollari. In cambio otterrà la bauxite – necessaria per la produzione di alluminio – estratta nella nuova miniera all’interno della Atewa Range Forest.

La politica della Cina verso l’Africa, da molti considerata una forma di neocolonialismo, si basa sull’acquisto di materie prime in cambio di investimenti e prestiti per la costruzione (in larga parte con manodopera e materiali cinesi) di infrastrutture nei Paesi partner. Secondo il China Global Investment Tracker, negli ultimi 15 anni la Cina ha investito 211 miliardi di dollari in Africa. La China Africa Research Initiative della Johns Hopkins University ha calcolato invece che, tra il 2000 e il 2017, Pechino ha prestato 143 miliardi di dollari a 49 Stati africani.

Il presidente ghanese Nana Akufo-Addo ha promesso che le attività estrattive saranno condotte in modo sostenibile. Le autorità di Accra sottolineano che il progetto creerà 35mila nuovi posti di lavoro.

Le associazioni ambientaliste ribattono che la foresta ospita specie animali e vegetali molto rare. Nel suo territorio si trovano inoltre le sorgenti di tre importanti fiumi che forniscono acqua a milioni di persone, compresi gli abitanti della capitale, distante solo 90 km. Secondo Global Forest Watch, tra il 2017 e il 2018 il tasso di deforestazione in Ghana è cresciuto del 60%: il livello più alto tra i Paesi tropicali.

In Africa, gruppi locali fanno sempre più ricorso ai tribunali per bloccare le attività inquinanti delle compagnie minerarie. Essi chiedono che le esigenze di sviluppo economico siano bilanciate da piani di protezione forestale.