Khaddam incontra la Commissione Onu sull'assassinio Hariri
di Jihad Issa

L'ex vice-presidente siriano accusa Assad di essere responsabile della morte dello statista libanese. Il governo di Damasco ha confiscato beni della famiglia Khaddam e lo accusa di alto tradimento.


Damasco (AsiaNews) – L'ex vice-presidente siriano Abdel Halim Khaddam ha dichiarato di aver incontrato ieri personalità della commissione Onu che indagano sull'assassinio di Rafic Hariri. L'incontro è avvenuto ieri a Parigi dove Khaddam vive da diversi mesi insieme alla moglie, i figli e i nipoti.

Khaddam, è stato per decenni uno degli artefici della politica siriana in Libano. Da oltre una settimana egli si è lanciato in interviste su media occidentali ed arabi accusando il presidente siriano Bashar Assad di essere implicato nell'uccisione di Rafic Hariri e di averlo personalmente minacciato di morte. Il 5 gennaio egli ha concesso un'intervista alla Rete 3 francese in cui ha di nuovo chiesto la destituzione di Assad, accusato di essere "l'unico responsabile del deterioramento della posizione siriana nel mondo". Egli ha anche dichiarato che il rovesciamento di Bashar Assad "è questione di poco tempo" e ha chiesto alla comunità internazionale di rafforzare misure di sicurezza per proteggere personalità libanesi  antisiriane.

La reazione di Damasco è forte: tutti i beni mobili ed immobili di Khaddam e della sua famiglia sono stati confiscati; il ministero della Giustizia ha istituito un tribunale speciale per giudicare Khaddam  incriminato di "offesa e rinnegamento del giuramento di fedeltà al partito e alla patria".

A Rete 3 Khaddam ha dichiarato che ritornerà in Siria dopo la caduta di Assad.

La "conversione" di Khaddam non convince però la dissidenza siriana. Yasin al-Haji Saleh, ex prigioniero politico sospetta che dietro le dichiarazioni dell'ex vice-presidente vi siano piani in accordo con potenze internazionali. Altri puntano il dito al suo opportunismo. Omar Amirallay, regista dissidente afferma: "'E vero che le sue rivelazioni sono di aiuto alla Siria, perché spingono alla caduta del regime, ma questo non lo scusa in nessun modo per tuttle le malefatte che ha commesso".

Dopo le accuse di Khaddam, il presidente Assad ha ricevuto messaggi di solidarietà dal libico Gheddafi e dal presidente iraniano Ahmadinejad.