Polizia disperde manifestanti pro-democrazia che ricordavano l’attacco a Yuen Long

Il 21 luglio di un anno fa, una gang mafiosa ha assaltato un gruppo di dimostranti anti-estradizione e ignari passeggeri nella stazione metro locale. Un consigliere distrettuale arrestato ieri per aver infranto la nuova legge sulla sicurezza. Multate 79 persone per violazione delle misure anti-coronavirus.


Hong Kong (AsiaNews) – La polizia antisommossa ha disperso ieri decine di manifestanti anti-governativi nel centro commerciale di Yuen Long, vicino al confine con la Cina, a un anno dall’attacco subito nella locale stazione della metropolitana (Mtr) da dimostranti anti-estradizione e ignari passeggeri ad opera di un gruppo di teppisti.

Vestiti con magliette bianche (per distinguersi da quelle nere dei manifestanti), armati di sbarre di ferro, bastoni e altre armi di offesa, il 21 luglio dello scorso anno una gang mafiosa si era scagliata con violenza contro le persone facendo 50 feriti. Secondo gli attivisti, la polizia era in combutta con le “triadi” (le mafie locali) per spezzare con la violenza la resistenza del movimento democratico.

Durante il sit-in di ieri, partecipanti vestiti di nero hanno intonato slogan contro le Forze dell’ordine, chiedendo il loro scioglimento, e invocato l’indipendenza per Hong Kong. Ted Hui, un parlamentare del Partito democratico, è stato arrestato per ostruzione alla legge. Con un megafono, egli aveva invitato la polizia a non abusare del proprio potere compiendo arresti non necessari.

Kwai Tsing, un consigliere distrettuale, è stato portato via dalle Forze dell’ordine con l’accusa di aver violato la nuova – e contestata – legge sulla sicurezza voluta da Pechino. Egli stava agitando un cartellone con lo slogan “Liberare Hong Kong, la rivoluzione dei nostri tempi”.

La normativa sulla sicurezza, entrata in vigore il 30 giugno, introduce i reati di separatismo, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere. La leadership cinese l’ha imposta per soffocare il movimento democratico, che da un anno manifesta per l’autonomia di Hong Kong dalla madrepatria e per il mantenimento del suo sistema liberale.

Nel complesso, la polizia ha arrestato cinque persone. In 79 sono stati multati per aver infranto le misure anti-coronavirus, che vietano assembramenti pubblici con più di quattro persone.