Myanmar: si dimette il rappresentante Onu

Negli ultimi 22 mesi Razali Ismail non è stato autorizzato ad incontrare la classe dirigente.Richiesta di maggior rigore all'Asean.


Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Il rappresentate speciale delle Nazioni Unite nel Myanmar ha rinunciato all'incarico dopo che per quasi 2 anni gli è stato rifiutato l'ingresso nel paese governato dai militari. Razali Ismail, ex diplomatico malaysiano che dal 2000 ha cercato di favorire una svolta politica nel Myanmar, ha dichiarato ieri che non rinnoverà il contratto scaduto alla fine dello scorso mese. "Negli ultimi 22 mesi non sono stato autorizzato ad incontrare la classe dirigente - ha dichiarato – è quindi arrivato il momento di lasciare l'incarico".

Dall'ottobre 2000 Razali è stato il contatto tra la giunta del Myanmar e Aung San Suu Kyi, leader del movimento per la democrazia agli arresti domiciliari. Di recente aveva però ammesso che i negoziati erano falliti e aveva espresso perplessità circa la possibilità di liberazione di Suu Kyi.

Razali ha inoltre invitato le 10 nazioni che compongono l'Asean (Association of Southeast Asian Nations) a seguire una linea politica più rigorosa. "L'Asean dovrebbe rilasciare un maggior numero di dichiarazioni, persuadere e lusingare il governo del Myanmar", ha dichiarato Razali. Anche questa strada però non sembra in grado di favorire sviluppi: venerdì il governo del Myanmar ha rifiutato una visita programmata di Syed Hamid Albar, inviato dell'Asean e ministro degli esteri della Malaysia. La giunta ha dichiarato di essere troppo impegnata. Razali ha espresso il suo disappunto su questo episodio, e ha avvisato che sono verosimili ulteriori ritardi nel processo politico. "Ritengo che la visita di Syed Hamid sia in linea con le aspirazioni dell'Asean", ha dichiarato. "Dobbiamo ancora aspettarci molti ritardi".