Pechino, ex docente della Scuola del Partito espulsa per i suoi commenti contro le autorità

Cai Xia ha difeso anche Ren Zhiqiang, il miliardario che ha dato del “clown” a Xi Jinping. Per le sue critiche, l’accademica ha perso anche il diritto alla pensione. Il regime prende di mira gli intellettuali dissidenti.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Una professoressa in pensione della Scuola centrale del Partito è stata espulsa dal Partito comunista cinese e ha perso i suoi diritti pensionistici per aver attaccato le autorità in alcuni commenti pubblici. Lo ha reso noto ieri l’istituzione accademica sul proprio sito web.  

Secondo la Scuola, Cai Xia ha violato la disciplina del Pcc pronunciando discorsi “esecrabili” che hanno creato “seri problemi politici”. In particolare, la docente 68enne ha difeso Ren Zhiqiang, il miliardario dissidente finito nel mirino del regime per aver dato del “clown affamato di potere” a Xi Jinping.

Cai, che si trova ora negli Stati Uniti, è una critica di lungo corso del Partito. Ella sostiene con forza l’avvio di riforme liberali nel Paese. In una registrazione che circola sul web da giugno, l’accademica chiede al Comitato permanente del Politburo di “sostituire un leader di vertice”. Cai non lo nomina, ma nel suo attacco invita la leadership a rivedere una ampia serie di scelte di politica interna ed estera.

La professoressa ha espresso invece il suo appoggio a Ren in un articolo comparso sul web lo scorso mese. Il magnate è stato incriminato il 23 luglio per appropriazione indebita. Egli è stato anche espulso dal Partito per aver danneggiato con le sue critiche l’immagine della leadership e dello Stato.

Un altro noto accademico, il giurista Xu Zhangrun, è stato punito di recente per aver criticato Xi e chiesto aperture democratiche. Il docente dell’università Qinghua è stato arrestato il 6 luglio per aver “favorito la prostituzione”. Rilasciato pochi giorni dopo, il suo ateneo lo ha poi licenziato per “corruzione morale”.