Riyadh: senza la pace coi palestinesi, niente accordi con Israele

L’Arabia Saudita non intende seguire la decisione presa di recente dagli Emirati Arabi Uniti. Il rispetto degli “accordi internazionali” e la soluzione a due-Stati sono “pre-condizione” alle relazioni diplomatiche ufficiali con Israele. Dalla Casa Bianca nuove pressioni su Riyadh.


Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Riyadh non intende seguire la decisione presa dagli Emirati Arabi Uniti (Eau) e stabilire relazioni diplomatiche ufficiali con Israele, se questo passo non prevede la firma del piano di pace con i palestinesi. È quanto ha sottolineato ieri il ministro saudita degli Esteri Faisal bin Farhan, durante una visita a Berlino nella quale ha ribadito che la pace fondata sugli “accordi internazionali” è “pre-condizione” ad un qualsiasi accordo, nonostante le pressioni del presidente Usa Donald Trump. 

Il capo della diplomazia saudita ha dunque escluso, al momento, la possibilità di seguire Abu Dhabi raccogliendo gli appelli dei palestinesi, scesi in piazza anche ieri a centinaia in Cisgiordania per protestare contro l’accordo fra Emirati e Israele. Rispondendo ai giornalisti, il principe Faisal bin Farhan ha affermato che “prima va raggiunta la pace con i palestinesi” sulla base dei trattati internazionali come condizione per ogni possibile “normalizzazione” dei rapporti con Israele. 

“Una volta che questo [obiettivo] sarà raggiunto - ha proseguito il ministro saudita degli Esteri - tutto è possibile”. Sinora non si erano registrate prese di posizione ufficiali da parte della più importante economia del mondo arabo, tuttavia diverse fonti diplomatiche ed esperti hanno sottolineato che è “improbabile” un passo analogo di Riyadh nel breve periodo. Sempre ieri il principe Faisal ha reiterato le critiche alle “politiche unilaterali” di Israele in tema di annessione e bollato come “illegittime” e “dannose” per la soluzione a due-Stati le continue costruzioni di insediamenti nei territori occupati della Cisgiordania. 

Per Riyadh resta valido il cammino intrapreso nel 2002 e finalizzato alla normalizzazione dei rapporti con Israele. Lo stabilimento di vere e proprie relazioni diplomatiche, tuttavia, potrà passare solo attraverso un piano di pace onnicomprensivo, che tuteli gli interessi del popolo palestinese. 

Ieri anche il presidente Usa Donald Trump è tornato sull’argomento, affermando di aspettarsi che anche l’Arabia Saudita seguirà l’esempio degli Emirati, sottoscrivendo l’accordo e rafforzando nuove relazioni e alleanza nel mondo arabo e nel Medio oriente, in chiave anti-iraniana. Per l’inquilino della Casa Bianca quello fra Israele e Abu Dhabi è un buon accordo e “nazioni che nemmeno voi immaginate, ne saranno preso parte integrante”. Oltre all’Arabia Saudita, egli non ha però voluto esplicitare altri possibili nomi.