Col Covid-19 fallito il 50% delle start-up iraniane

Il rapporto di ICT Guild Organization rivela che solo il 12% delle imprese tecnologiche ha beneficiato delle opportunità di business. Il lockdown ha determinato un aumento della domanda, ma la rete infrastrutturale del Paese era inadeguata. Il 38% delle aziende ha cessato ogni attività, il 40% ha operato a metà regime.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) - A causa della pandemia di nuovo coronavirus e al suo impatto devastante sull’economia nazionale e mondiale, circa il 50% delle start-up iraniane sono destinate al fallimento. È quanto emerge da un rapporto elaborato dalla ICT Guild Organization, secondo cui solo il 12% delle imprese tecnologiche ha beneficiato delle opportunità di business seguite all’emergenza sanitaria mondiale e dalle chiusure imposte per contenerla. Il quadro appare desolante e conferma una crescita significativa della disoccupazione nel settore. 

Lo studio mostra che, a partire dalla reintroduzione delle sanzioni Usa nel maggio 2018, l’economia iraniana basata sui proventi del petrolio ha subito un contraccolpo durissimo. Tuttavia, il settore tecnologico e le start-up hanno continuato a crescere ed espandersi, in controtendenza rispetto al resto della nazione. Fino all’arrivo del Covid-19, che ha dato il colpo decisivo all’economia della Repubblica islamica e affossato anche le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT).

Secondo il rapporto, nei mesi di lockdown la domanda di servizi online è aumentata in modo notevole, perché la popolazione si affidava alle piattaforme online per una molteplicità di servizi, dall’istruzione allo shopping. Tuttavia, la rete infrastrutturale del Paese non era affatto preparata all’improvviso aumento della domanda dei servizi.

I dai forniti dal Centro iraniano di formazione e statistica (Srtc) confermano quanto anticipato dalla ICT Guild Organization, mostrando l’impatto del Covid-19 sul settore dell’innovazione tecnologica.  Nei mesi scorsi il 38% delle aziende iraniane dell'i-tech hanno cessato ogni attività; di contro, solo il 22% circa hanno potuto continuare a pieno regime; il restante 40% ha operato alla metà della piena capacità del periodo pre-virus. 

Il settore delle vendite è quello più colpito, con un crollo del 49,6%. Liquidità monetaria, risorse umane e indice di produzione sono invece calati del 15,3%, del 13,2% e del 10,5%. 

Le difficoltà nel settore tecnologico non riguardano solo la Repubblica islamica, ma coinvolgono tutte le maggiori economie al mondo seppure con modalità differenti. Secondo il rapporto dell’International Data Corporation, l’impatto del Covid-19 sarà diverso a seconda dei settori con alcuni indici favorevoli per le applicazioni collaborative, l’intelligenza artificiale e i dispositivi. Resta il fatto che il mercato non tornerà ai livelli pre-coronavirus prima del 2023.