Cardinale di Jakarta: tutti i luoghi di preghiera siano ‘Covid-free’
di Mathias Hariyadi

L’appello del porporato, nel momento in cui Jakarta è divenuta una “zona rossa”, con il più alto tasso di casi positivi di tutto l’arcipelago.  Al presente in tutta l’Indonesia vi sono 165.887 casi positivi, con 7.169 morti.


Jakarta (AsiaNews) – In un raro messaggio pastorale via video, il card. Ignatius Suharyo di Jakarta ha invitato tutti i fedeli (e non solo) a rendere ogni luogo di preghiera “Covid-free”.

Il porporato ha sottolineato in 11 punti che è necessario che i fedeli indossino maschere, pratichino il distanziamento sociale, evitino di uscire di casa senza necessità urgenti, stiano alla larga da assembramenti numerosi.

L’appello del porporato, indirizzato non solo ai cristiani, segue il lancio di nuovi regolamenti anti-Covid da parte delle autorità di Jakarta, che saranno applicate da oggi fino all’11 settembre.

Quella che inizia oggi è la quarta fase della lotta al Covid-19. Le altre sono avvenute dal 3 al 30 luglio; dal 31 luglio al 13 agosto; dal 14 al 27 agosto.

Le indicazioni governative puntano anzitutto sul “largo distanziamento sociale (Psbb, Pembatasan Sosial Berskala Besar) e sul divieto a muoversi fuori della capitale a meno di non possedere un certificato medico che garantisce di non essere infettato dal virus. Jakarta è infatti diventata una “zona rossa”, con il più alto tasso di casi positivi di tutto l’arcipelago.  Al presente in tutta l’Indonesia vi sono 165.887 casi positivi, con 7.169 morti.

Osservatori fanno notare che il card. Suharyo sottolinea molto anche l’auto-disciplina. Gli indonesiani – si dice – “sono molto indisciplinati: nessun rispetto della puntualità; facilità ad aggirare i regolamenti pubblici; anarchia nel rispetto delle regole di traffico…”.