Covid-19: con 90mila infezioni in un giorno, l’India è il secondo Paese più colpito al mondo

Ad oggi i casi positivi sono 4.204.613; i morti 71.642. In India la mortalità è dell’1,72%; in Brasile e Stati Uniti è del 3%; a livello mondiale la mortalità è del 3,2%. Il governo cerca di far riprendere l’economia, che ha subìto un duro colpo provocando milioni di disoccupati e affamati. Oltre un milione di test giornalieri.


New Delhi (AsiaNews) – Con oltre 90mila casi di infezioni nelle ultime 24 ore, l’India è diventata il secondo Paese più colpito dal nuovo coronavirus, superando anche il Brasile. Secondo il ministero della Sanità i casi positivi in India sono 4.204.613; il Brasile ne ha 4.137.606; gli Stati Uniti, il primo al mondo per casi positivi, ne ha 6.460.250.

Oltre mille persone sono morte fra ieri e oggi, portando il numero delle vittime a 71.642. Va però detto che la mortalità nel Paese è molto bassa, a confronto con altre nazioni colpite. In India la mortalità è dell’1,72%; in Brasile e Stati Uniti è del 3%; a livello mondiale la mortalità è del 3,2%.

Anche il recupero è molto alto: fino ad ora i guariti sono 3.250.429, ossia il 77%, portando i casi attivi a 862.320. La maggioranza delle nuove infezioni viene dai cinque Stati più popolosi: Andhra Pradesh, Tamil Nadu, Karnataka, Maharashtra e Uttar Pradesh.

Negli ultimi sette giorni i casi sono aumentati a un ritmo molto alto, più di 75mila al giorno. Ciò è dovuto al fatto che il governo sta via via allentando le misure di lockdown imposte a fine marzo per cercare di far riprendere l’economia, che ha subìto un duro colpo provocando milioni di disoccupati e affamati.

Da marzo a giugno l’economia indiana si è ridotta del 23,9%, la peggiore caduta dal 1996, da quando il Paese ha iniziato a registrare i dati trimestrali.

Alcuni attribuiscono gli aumenti dei casi positivi all’incremento del numero di test che vengono condotti in tutto il Paese: più di un milione al giorno.

Le autorità sanitarie sono però preoccupate perché cominciano ad apparire casi nei villaggi rurali dove le infrastrutture mediche sono carenti e dove – nella stagione estiva – è diffusa la malaria e la febbre dengue. Il Covid potrebbe aumentare la mortalità: secondo gli studiosi, la maggior parte delle morti avvenute nel Paese sono dovute a malattie pregresse, divenute mortali per il coronavirus.