Quasi distrutte 14 case di cristiani. L’Hindutva vuole bandire i fedeli da tutti i villaggi del Chhattisgarh, a meno che non ritornino all’induismo.
Mumbai (AsiaNews) – Alcune decine di cristiani sono stati espulsi dai villaggi di Kakdabeda, Tiliyabeda e Singanpur, nel distretto di Kondagaon (Chhattisgarh).
Ieri verso le 11 del mattino, un gruppo di nazionalisti indù ha attaccato e vandalizzato 14 case di cristiani, baracche con fragili pilastri di legno e tetto in lamiera.
Nello stesso giorno, più di 1500 membri dei diversi villaggi del distretto, fomentati dai gruppi nazionalisti, si sono radunati a Singanpur per una manifestazione. Molti di loro hanno minacciato i cristiani a non tornare più al loro villaggio, ma di andare da altre parti.
Questi attacchi seguono di un giorno l’attacco subito da Shivaram Koyam, un cristiano del villaggio di Kakdabeda, la cui casa è stata distrutta.
Le forze dell’ordine e i governatori locali hanno cercato di pacificare gli abitanti, ma senza successo. I membri indù dei villaggi esigono che se i cristiani vogliono ritornare ad abitare con loro, devono tornare ad onorare le divinità del luogo [indù].
Nel Chhattisgarh esiste una legge anti-conversione fin dal 2000. Commentando la notizia, Sajan K George, presidente del Gcic (Global Council of Indian Christians) ha detto: “Lo spauracchio delle conversioni forzate predicate dagli estremisti dell’Hindutva serve a seminare squilibri, sospetti e perfino odio verso i fragili tribali cristiani…. Essere un cristiano tribale vuol dire vivere in totale precarietà, aperti ad ogni attacco e ad ogni falsa accusa”. (N.C.)