Inizia oggi in Vaticano la visita del Gruppo Moneyval

Lo scopo è valutare la “conformità” della finanze vaticane alle regole internazionali, contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo sia come impianto legislativo che come attuazione dei programmi. L’inizio della visita e il caso Becciu.


Città del Vaticano (AsiaNews) - Ha inizio oggi in Vaticano la visita da parte del team del Comitato di esperti del Consiglio d'Europa sulla valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. La visita rientra nell’ambito delle previsioni del Gruppo Moneyval e in pratica mira a una valutazione della “conformità” della finanze vaticane alle regole internazionali, sia come impianto legislativo che come attuazione dei programmi. 

“Questa fase di valutazioni – riferisce un comunicato vaticano - ha come principale oggetto di interesse l'efficacia degli strumenti legislativi e organizzativi adottati negli ultimi anni dalle giurisdizioni per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. L’attuale valutazione per la Santa Sede, si inserisce nel quadro della naturale evoluzione di un processo che ha avuto inizio con la prima visita in loco del 2012 e la successiva adozione del Rapporto di Mutual Valutazione del 4 luglio 2012 ed è proseguita con il Primo Rapporto sui Progressi del 9 dicembre 2013, del Secondo Rapporto sui Progressi dell'8 dicembre 2015 e del Terzo Rapporto sui Progressi del 6 dicembre 2017”.

L’ispezione nell’ambito di Moneyval è un passaggio fondamentale per valutare la conformità delle finanze vaticane con le regole internazionali, un obiettivo a cui Papa Francesco – sulla traccia di Benedetto XVI - ha dedicato molti sforzi sin dall’inizio del pontificato.

E’ in tale quadro che va vista anche la vicenda del cardinal Angelo Becciu del quale il 20 settembre un comunicato diceva: “Oggi il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato”. Il porporato, quindi, pur rimanendo cardinale, non può partecipare al conclave, prendere parte al concistoro, coadiuvare collegialmente Francesco nell'esercizio del governo.

La decisione di Francesco viene messa in relazioni a pesanti accuse nei confronti del cardinale e in particolare su presunti favori che avrebbe fatto a tre suoi fratelli e sulla gestione non cristallina delle risorse finanziarie della Segreteria di Stato, comprensive dell’Obolo di San Pietro, quando era Sostituto, fino al 2018.

Una delle accuse rientra nell’inchiesta giudiziaria sull’immobile londinese di Sloane Avenue deflagrata nell’autunno scorso, che coinvolge sei funzionari della Segreteria di Stato, sospesi e poi rimossi dai rispettivi incarichi.

Da parte sua il cardinale si professa innocente e in una conferenza stampa all’indomani della decisione di Francesco ha detto, tra l’altro: "Spero che prima o poi il Santo Padre si renda conto che c'è stato un forte equivoco", "spero non sia stato manipolato”. (FP)