Bambini cristiani e musulmani celebrano insieme l'Eid ed il Natale

Il Consiglio nazionale per il dialogo interreligioso ha organizzato una funzione religiosa per celebrare le due grandi festività religiose. Un ulema: "I bambini ambasciatori di pace, educhiamoli insieme al rispetto".


Lahore (AsiaNews) – "Crediamo tutti in un unico Dio. Egli ci ha insegnato ad amare tutti gli esseri umani e noi abbiamo il bisogno di mostrare il nostro amore. Ognuno dovrebbe portare questo concetto nella sua casa e fare in modo che, al posto delle differenze, possa crearsi la pace".

Allama Sahibzada Muhamamd Yad Zahoori, segretario congiunto della Lega degli Ulema musulmani del Punjab, ha parlato davanti ad un gruppo di bambini in occasione della funzione organizzata dal Consiglio nazionale per il dialogo interreligioso alla St. Mary Hall di Guldberg, Lahore, per festeggiare l'Eid ed il Natale.

"Voi bambini – ha detto il religioso – siete ambasciatori di pace. Dovete poter crescere senza dare peso alle differenze di colori o di fede. Questo è l'unico modo per portare armonia e pace nella società e nella nazione". Parlando degli scopi del Consiglio, l'ulema ha voluto ricordare che "celebriamo insieme l'Eid ed il Natale: questo dimostra che siamo tutti pakistani, le nostre gioie ed i nostri dolori sono gli stessi".

"Spero – conclude – che i bambini cristiani e musulmani possano continuare a ricevere un'educazione etica e di valori comune grazie agli sforzi di questo Consiglio, per poter veramente divenire ambasciatori di pace".

Padre Francis Nadeem, vice provinciale dei cappuccini e patrocinatore del Consiglio, ha ringraziato il religioso per la sua presenza ed ha spiegato che lo scopo del gruppo è proprio quello di promuovere "questo tipo di armonia interreligiosa". "E' molto importante – ha sottolineato - portare avanti il progetto con i giovani, perché questa è l'età in cui si possono instillare i valori che creano una società armoniosa e moderata, dove tutti vivono rispettando il credo di ognuno".

Noman Ahmed Shaker ha parlato a nome dei bambini: "Dovremmo continuare con questo tipo di programmi, perché permettono a noi bambini di vivere vicini, capire ed apprezzare le feste religiose delle persone che ci vivono accanto". "Tutti – ha concluso – dovrebbero vivere con la candela della pace che arde nel cuore". (FN)