Cina, nuovi scontri fra polizia e contadini per la requisizione delle terre

Una nuova protesta si sta svolgendo nella ricca e sviluppata provincia del Guangdong, testimone dei più violenti scontri degli ultimi mesi. La polizia attacca i manifestanti che dichiarano un morto e circa 50 feriti.


Zhongshan (AsiaNews/Scmp) – Migliaia di abitanti del villaggio di Sanjiao continueranno la loro protesta contro la requisizione delle loro terre da parte del governo nonostante i violenti scontri dei giorni scorsi, nei quali la polizia ha ferito un numero imprecisato di persone. "Gli abitanti – dice al telefono un uomo soprannominato Tan – continueranno a manifestare fino a che non si sia trovato un accordo. La terra è importante per i contadini, ne hanno bisogno".

Il problema nasce dal mancato risarcimento per i terreni che il governo ha espropriato ai contadini: una parte è destinata alla costruzione di un'autostrada, mentre oltre 200 ettari sono stati venduti ad un industriale di Hong Kong.

La protesta è divenuta violenta la notte di sabato 14, quando oltre 2 mila poliziotti hanno attaccato in maniera indiscriminata i circa 20 mila cittadini – fra dimostranti e passanti – che occupavano una grande autostrada. Tan sostiene che in questo incidente siano stati ferite gravemente fra le 30 e le 50 persone: altri testimoni affermano che almeno una persona – una bambina di 13 anni – è morta negli scontri.

Gli incidenti si sono ripetuti il giorno dopo, quando a manifestare erano fra le 5 e le 6 mila persone. Secondo la Xinhua, agenzia di stampa governativa, gli scontri sono avvenuti ma "fra poco più di 100 dimostranti e la polizia, che in ogni caso non ha usato gas lacrimogeno o bastoni elettrici come denunciato dai cittadini". "Nessuno è morto in questo confronto – si legge in una nota – e la polizia non ha usato alcuna arma per disperdere la folla". "Alcuni istigatori di questa violenza – si legge ancora – sono stati arrestati".

Le autorità di Zhongshan, municipalità in cui rientra il villaggio, hanno ordinato alla polizia di rimanere calma ed evitare ogni scontro con i manifestanti: Chen Genkai, il sindaco, ha invitato anche a "considerare le richieste, ragionevoli, dei manifestanti e rispondere in maniera seria".  "Chiediamo al governo – dice Guo Feixiong, avvocato che lavora per i contadini – di iniziare i negoziati per concedere il giusto compenso per le terre".

L'economia cinese, in continua crescita, produce sempre più spesso tensioni sociali. Negli scorsi mesi, nella ricca e sviluppata provincia del Guangdong si sono verificati una serie di numerosi e gravi incidenti collegati al problema. A Dongzhou la polizia ha sparato contro un gruppo che manifestava contro la requisizione delle terre del villaggio: 30 abitanti sono morti in seguito alla sparatoria. Il governo ha dichiarato solo tre morti, ma ha riconosciuto di aver usato la forza.