Shandong, tornano i contagi da Covid-19. Ripresa economica incerta

Dopo quasi due mesi registrati nuovi casi domestici d’infezione. Qingdao è il nuovo focolaio: da oggi test su 9 milioni di residenti. Crescono export ed import; l’aggravamento dell’emergenza sanitaria nel resto del mondo minaccia il futuro economico del Paese.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina ha registrato ieri i primi contagi domestici da coronavirus in quasi due mesi. Lo ha comunicato la Commissione sanitaria nazionale, evidenziando che dei 13 casi conteggiati, sei riguardano infezioni trasmesse localmente; le restanti sono persone rientrate dall’estero.

Le ultime infezioni domestiche risalivano al 15 agosto, ed erano state individuate nello Xinjiang. Il nuovo focolaio d’infezione è la provincia orientale del Shandong. A Qingdao, locale città di 9 milioni di abitanti, da oggi sono iniziati test diagnostici sull’intera popolazione: l’11 ottobre un ospedale cittadino ha scoperto una manciata di casi di contagio.

Al momento, i contagi nel Paese sono circa 85.600; poco più di 4.600 i decessi, ma molti cinesi e analisti dubitano della verità delle cifre. L’economia del Paese sembra in miglioramento. Secondo le autorità doganali di Pechino, in settembre le esportazioni sono cresciute del 9,9%, e le importazioni del 13,2%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Analisti osservano però che la piena ripresa è minacciata dal peggioramento dell’emergenza sanitaria nel resto del mondo, soprattutto in Europa. Il ritorno del morbo in alcune parti della Cina aggiunge incertezza al quadro economico nazionale.