Kondrusiewicz a Roma per poter tornare a Minsk
di Vladimir Rozanskij

Al capo della Chiesa cattolica in Bielorussia è stato vietato il rientro e vive ora esule in Polonia. A Roma egli ha incontrato il card. Parolin, Segretario di Stato, e mons. Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati. Gallagher aveva visitato la Bielorussia lo scorso settembre per spingere Lukashenko a far rientrare il metropolita.


Mosca (AsiaNews) – Mons. Tadeusz Kondrusiewicz, capo della Chiesa cattolica in Bielorussia e arcivescovo di Minsk, è giunto a Roma dove ha incontrato il 19 ottobre il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati, per valutare le possibilità di un suo rientro in patria, come comunicato da Radio Vaticana e dal sito della Chiesa cattolica bielorussa.

Da parte vaticana si afferma che “la Santa Sede è preoccupata per il divieto all’arcivescovo di rientrare in Bielorussia, e si sta cercando di compiere ogni tentativo per correggere la situazione esistente nel modo più rapido possibile, affinchè egli possa tornare al servizio del suo gregge”. Tali affermazioni lasciano trasparire un certo ottimismo sul possibile esito positivo delle trattative. Al momento il Vaticano giudica inaccettabili le condizioni poste per il ritorno in patria del presule, e rimane in attesa dell’evolversi della situazione.

Mons. Kondrusiewicz è stato fermato alla frontiera bielorussa lo scorso 31 agosto, e da allora è costretto all’esilio in Polonia. L’arcivescovo ha compiuto anche diverse visite in Lituania, Paese dove svolse gli studi seminaristici in anni sovietici, e a cui è particolarmente legato. La Santa Sede ha inviato a Minsk il segretario mons. Gallagher in visita ufficiale dall’11 al 14 settembre scorso, insieme a mons. Antonio Mennini, che fu nunzio a Mosca per diversi anni, anche quando Kondrusiewicz era il locale arcivescovo. L’11 ottobre è poi finalmente giunto a Minsk il nuovo nunzio apostolico, l’arcivescovo Ante Jozic, e le iniziative diplomatiche vaticane in Bielorussia sono quindi al massimo del loro potenziale, nella difficile situazione del Paese, l’antica Alba Ruthenia in cui il cattolicesimo è da sempre molto presente e attivo.