​Papa: il 28 novembre creerà 13 nuovi cardinali

“Gesù stabilisce due cardini essenziali per i credenti di tutti i tempi. Il primo è che la vita morale e religiosa non può ridursi a un’obbedienza ansiosa e forzata, ma deve avere come principio l’amore. Il secondo è che l’amore deve tendere insieme e inseparabilmente verso Dio e verso il prossimo”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Il 28 novembre papa Francesco terrà un Concistoro per creare 13 nuovi cardinali. L’ha annunciato lo stesso Francesco dopo la recita dell’Angelus. “Il prossimo 28 novembre – ha detto - alla vigilia della prima domenica d’Avvento, terrò un concistoro per la nomina di 13 nuovi cardinali”. Ecco i nomi dei nuovi cardinali: mons. Mario Grech – segretario generale del Sinodo dei vescovi; mons. Marcello Semeraro – prefetto della Congregazione delle cause dei santi; mons. Antoine Kambanda – arcivescovo di Kigali (Ruanda): mons. Wilton D. Gregory – arcivescovo di Washington; mons. Jose F. Advincula – arcivescovo di Capiz (Filippine); mons. Celestino Aós Braco, O.F.M. Cap – arcivescovo di Santiago de Chile; mons. Cornelius Sim – vescovo tit. di Puzia di Numidia e vicario apostolico di Brunei; mons. Augusto Paolo Lojudice – arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa- Montalcino; Fr. Mauro Gambetti, O.F.M. Conv. – custode del Sacro convento di Assisi.

Nello stesso concistoro riceveranno la berretta cardinalizia anche 4 ultraottantenni, cardinali, cioè, che non potrebbero partecipare a un eventuale conclave: sono mons. Felipe Arizmendi Esquivel – vescovo emerito di San Cristobal de las Casas (Messico): mons. Silvano M. Tomasi, arcivescovo Titolare di Asolo, nunzio apostolico; P. Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap. – predicatore della Casa pontificia; mons. Enrico Feroci – parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva.

“Preghiamo – ha aggiunto Francesco - per i nuovi cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di vescovo di Roma per il bene di tutto il Santo Popolo fedele di Dio”.

In precedenza, prima della preghiera mariana, commentando il Vangelo di oggi, Francesco aveva sottolineato che “Gesù stabilisce due cardini essenziali per i credenti di tutti i tempi. Il primo è che la vita morale e religiosa non può ridursi a un’obbedienza ansiosa e forzata, ma deve avere come principio l’amore. Il secondo è che l’amore deve tendere insieme e inseparabilmente verso Dio e verso il prossimo. Questa è una delle principali novità dell’insegnamento di Gesù e ci fa capire che non è vero amore di Dio quello che non si esprime nell’amore del prossimo; e, allo stesso modo, non è vero amore del prossimo quello che non attinge dalla relazione con Dio”.

“Finché – aveva concluso - ci sarà un fratello o una sorella a cui chiudiamo il nostro cuore, saremo ancora lontani dall’essere discepoli come Gesù ci chiede. Ma la sua divina misericordia non ci permette di scoraggiarci, anzi ci chiama a ricominciare ogni giorno per vivere coerentemente il Vangelo. L’intercessione di Maria Santissima ci apra il cuore per accogliere il ‘grande comandamento’, il duplice comandamento dell’amore, che riassume tutta la legge di Dio e da cui dipende la nostra salvezza”.

Dopo l’Angelus, Francesco ha anche fatto riferimento agli scontri in Nigeria tra giovani e polizia e ha chiesto preghiere per la pace e il dialogo.