Anche Cipro riconosce la Chiesa ucraina di Epifanyj
di Vladimir Rozanskij

L’arcivescovo ortodosso Chrysostomos II cita il metropolita di Kiev durante la Divina Liturgia a Pafo. Finora erano tre le Chiese ortodosse che riconoscono la sua autocefalia: Costantinopoli, che l’ha concessa, poi Atene e Alessandria d’Egitto. Cipro fu evangelizzata da Paolo e Barnaba. Il suo prestigio potrebbe indurre altre Chiese autocefale a riconoscere la Chiesa di Kiev. Il metropolita di Limassol, Athanasios (Nikolaou) ha abbandonato la celebrazione a Pafo e quattro vescovi ciprioti hanno contestato il riconoscimento della Chiesa ucraina.


Mosca (AsiaNews) - Il 24 ottobre scorso, l’arcivescovo di Cipro Chrysostomos II (Englistriotis, v. foto), durante la Divina Liturgia da lui presieduta nel monastero della Santissima Madre di Dio a Pafo, tra i capi delle Chiese ha commemorato anche il metropolita di Kiev e dell’Ucraina Epifanyj (Dumenko).  Epifanyj presiede la Chiesa autocefala ucraina riconosciuta da Costantinopoli a febbraio del 2019, ma scomunicata dal patriarcato di Mosca. Così, la proclamazione liturgica, inserita nel rito di consacrazione del vescovo Pankratios di Arsinos, ha implicato, la rottura dei rapporti con il patriarcato di Mosca, che non riconosce la Chiesa ucraina autonoma. Il gesto ha creato una certa sorpresa: il metropolita di Limassol, Athanasios (Nikolaou) ha abbandonato la celebrazione a Pafo e quattro vescovi ciprioti hanno contestato il riconoscimento della Chiesa ucraina.

L’arcivescovo di Cipro era considerato un alleato fedele di Mosca, che da sempre sostiene gli ortodossi ciprioti contro i turchi, che occupano oltre un terzo del territorio dell’isola bi-continentale. Cipro è anche uno dei “porti franchi” preferiti dai benestanti russi, che vi depositano i propri soldi e comprano a caro prezzo la nazionalità cipriota, che dà accesso all’Unione Europea. Ultimamente proprio questa pratica è stata sottoposta a varie inchieste internazionali. La scelta ecclesiastica conferma in qualche modo il tentativo dei ciprioti di affrancarsi dalle accuse di sudditanza rispetto ai russi.

La Chiesa di Cipro è la quarta Chiesa autocefala ortodossa a riconoscere la Chiesa ucraina, che si inserisce al quindicesimo posto nella lista delle Chiese Ortodosse nazionali. Prima di Cipro, a proclamare la comunione con Kiev sono state le sedi di Costantinopoli (che ha concesso l’autocefalia), quella di Atene e di Alessandria d’Egitto, la sede che presiede all’intero continente africano.

Il patriarcato di Mosca continua a ritenere l’Ucraina parte del proprio territorio canonico, in forza di una concessione di Costantinopoli risalente al 1682, anno della “pace eterna” tra la Russia e il regno di Polonia-Lituania. In verità, secondo alcune voci recenti, il patriarca di mosca Kirill (Gundjaev) avrebbe l’intenzione di concedere l’autocefalia alla parte ucraina della Chiesa moscovita, mettendo in grave imbarazzo le altre Chiese ortodosse; la giurisdizione russa in Ucraina è tuttora maggioritaria sul territorio del Paese.

Finora Mosca ha usato un sistema “ibrido” nella rottura delle relazioni con le altre Chiese. A fronte della rottura totale con Costantinopoli, per Atene e Alessandria i russi distinguono tra i vari vescovi e sacerdoti che commemorano o non commemorano Epifanyj durante le liturgie. Con Cipro tale sistema risulta più difficile da applicare, essendo la Chiesa cipriota molto più piccola delle altre, con solo una decina di circoscrizioni ecclesiastiche, pur essendo una della Chiesa più antiche.

Secondo la tradizione, Cipro fu evangelizzata da Paolo e Barnaba durante uno dei primi viaggi apostolici ad Antiochia nell’anno 46. L’agiografia attribuisce una delle sedi episcopali, quella di Cizio (Larnaca), addirittura a Lazzaro, “l’amico del Signore” da lui resuscitato a Betania. Il prestigio della Chiesa cipriota, che ha “tradito” la fedeltà a Mosca, potrebbe indurre altre Chiese autocefale a riconoscere la Chiesa di Kiev.