Economy of Francesco: giovani di tutto il mondo per una economia diversa

Dal 19 al 21 novembre economisti e imprenditori under 35 di tutto il mondo si incontreranno online. Saranno collegati oltre 40 Paesi, con diretta streaming da Assisi. Ci sono 2.000 iscritti; almeno 12 collegamenti con 115 nazioni, 4 ore al giorno più una maratona di 24 ore il secondo giorno, con il contributo di oltre 20 Paesi.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Si chiama The Economy of Francesco, l'incontro con economisti e imprenditori under 35 di tutto il mondo che si terrà dal 19 al 21 novembre in modalità online a causa della pandemia. Saranno collegati oltre 40 Paesi, con diretta streaming da Assisi.

L’evento, annunciato da papa Francesco a maggio 2019 e previsto per marzo 2020, è slittato a novembre a causa del Covid-19. “La pandemia – ha detto oggi alla presentazione della manifestazione padre Enzo Fortunato, responsabile per la struttura informativa di ‘The Economy of Francesco’ - sta mettendo a nudo il sistema economico attuale: scegliere il lockdown e salvare vite umane o proseguire come prima mettendo a rischio la vita delle persone? Quello che è certo è che siamo di fronte a un sistema chiamato a rigenerarsi”. L’obiettivo è “un nuovo sistema economico che non rinuncia a crescere e svilupparsi accogliendo la sfida impegnativa dell'inclusività e rinunciando al veleno dello scartare. I segnali e le potenzialità non mancano ... basta leggere attentamente i dati o se vogliamo i numeri dell’incontro: sono 2.000 iscritti; almeno 12 collegamenti con 115 nazioni, 4 ore al giorno più una maratona di 24 ore il secondo giorno, con il contributo di oltre 20 Paesi”.

I partecipanti di diversi Paesi hanno creato degli HUBS, delle vere e proprie strutture per seguire l'evento insieme, dove le normative covid lo consentiranno. Questo permette di coinvolgere anche altri giovani e intere comunità per fare un'esperienza condivisa e di approfondimento anche oltre le ore del programma online. Ad oggi sono stati accreditati HUBS in oltre 25 Paesi: https://francescoeconomy.org/it/eof-hubs/.

“L’emergenza covid – ha evidenziato da parte sua Luigino Bruni, docente di Economia politica alla LUMSA e responsabile scientifico di ‘The Economy of Francesco’ - in mezzo a tanto dolore e alle difficoltà generate, ha prodotto anche un effetto collaterale e imprevisto, perché il pre-evento di 2 giorni è diventato di 9 mesi. Infatti, da marzo ad oggi quasi 1.000 giovani hanno lavorato attivamente nei 12 villaggi e hanno dato vita ad un vero e proprio movimento … Fino a marzo c’erano: la chiamata del Papa, 3000 nomi e un evento. Oggi è nato un movimento diffuso in tutto il mondo. Questo è già il primo grande e importante risultato di The Economy of Francesco: giovani impegnati per una economia nuova, all’altezza dei tempi nuovi, che stanno mostrando l’obsolescenza dell’economia del XX secolo, ma anche di quella prima del gennaio 2020”.

“Siamo entrati – ha detto ancora - nell’era dei beni comuni e occorre una economia nuova. Non basta una economia green per avere una economia di Francesco. Occorre anche l’inclusione dei poveri, il protagonismo dei giovani, la coltivazione della vita interiore. C’è oggi una ‘economia green’ che non ha alcun interesse e attenzione per i poveri e per le diseguaglianze. L’Economia di Francesco non può essere solo ecologica. Il grido della terra e il grido dei poveri sono lo stesso grido, come ci ricorda la Laudato si’ e adesso anche Fratelli tutti. Una fraternità con la terra che non includa la fraternità con gli ultimi non è completa. L’Economy of Francesco è anche la costruzione di un capitale spirituale globale di cui l’economia ha estremo bisogno”.

E “Il Papa ci ha promesso un videomessaggio”. 

Suor Alessandra Smerilli, docente di Economia politica alla Pontificia facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium e membro del Comitato scientifico di ‘The Economy of Francesco’, ha sostenuto che “Economia di Francesco significa innanzitutto giovani, speranza e concretezza. Non è invitare i giovani a diffondere un messaggio, ma è chiedere loro di contribuire a costruirlo”. I giovani “non ci presenteranno dunque un documento, non faranno un trattato su cosa vuol dire Economia di Francesco, ma prepareranno proposte ci diranno come vogliono impegnarsi e di quale aiuto hanno bisogno”.

In questi 9 mesi, nei 12 villaggi tematici si sono occupati di “lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; policies for happiness; CO2 della disuguaglianza; business e pace; economia è donna; imprese in transizione; vita e stili di vita”. “Un tema trasversale a tanti villaggi è quello della rivalutazione della cura (care) all’interno della società e dell’economia, come chiave per modellare il futuro, insieme al bisogno di uno sguardo più femminile e di una maggiore partecipazione delle donne per una economia e una finanza più inclusive. I giovani da invitati stanno diventando protagonisti, dimostrano senso di responsabilità, idee innovative, capacità di dialogo che attraversa i 5 continenti: sono un ‘presente’ (e non solo futuro) che va ascoltato”.