Biden o Trump: i Paesi asiatici non si preoccupano del caos elettorale negli Usa

Governanti, opinione pubblica e mercati erano preparati al peggio. La leadership nelle due Coree vorrebbe la rielezione di Trump, come quella nipponica. Secondo gli indiani, l’esito del voto non avrà alcun impatto sulle relazioni con Washington. Vietnam e Taiwan vogliono la rielezione di “The Donald”, capace di tenere testa alla Cina.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – I Paesi asiatici non sembrano preoccupati dall’esito incerto delle elezioni Usa: dopo quattro anni di amministrazione Trump sono abituati all’incertezza che caratterizza l’azione politica di Washington. Secondo analisti ed esperti, governanti, opinione pubblica e mercati erano preparati al peggio.

Agli occhi di molti governi nel continente, la vittoria del candidato democratico Joe Biden è preferibile in quanto egli è considerato un leader “più prevedibile”; allo stesso tempo, malgrado le sue maniere poco ortodosse, Donald Trump è visto con più favore per aver dimostrato di saper tenere testa alla Cina.

Secondo alcuni analisti, nelle stanze del potere delle due Coree la preferenza va all’attuale presidente: il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente del Sud Moon Jae-in puntano ancora sull’approccio diplomatico “diretto” di Trump nella regione. L’opinione pubblica sudcoreana vorrebbe però un cambiamento, data la minaccia di “The Donald” di ridurre il sostegno militare a Seoul.

In India l’impressione è che la traiettoria dei rapporti con Washington non cambierà, a prescindere da chi vince la contesa elettorale. I due Paesi continueranno a rafforzare le relazioni bilaterali, soprattutto la cooperazione nella regione indo-pacifica per contrastare un’eventuale avanzata cinese.

Osservatori in Australia temono invece che l’instabilità interna negli Usa si estenda alla politica estera, con un effetto domino che altererebbe gli equilibri in alcune aree sensibili dell’Asia, come lo Stretto di Taiwan e il Mar Cinese meridionale, dove il peso geopolitico della Cina è in forte crescita.

I leader politici in Giappone sembrano augurarsi una vittoria del candidato repubblicano, mentre il grosso della popolazione propende per Biden. Per la sua azione muscolare nei confronti della Cina, il Vietnam preferisce la riconferma del tycoon. Lo stesso motivo per il quale Trump si fa preferire al candidato democratico a Taiwan.

Anche la leadership in Thailandia spera nel trionfo di Trump: l’inquilino della Casa Bianca ha normalizzato i rapporti con il governo “golpista” dell’ex generale Prayuth Chan-ocha, il quale teme che un amministrazione Biden possa adottare una retorica a favore della democrazia  e dei diritti umani.

In Indonesia gli esperti pensano che il risultato finale avrà un impatto temporaneo sulla politica e l’economia del Paese.