Hong Kong, ‘linea rossa’ delle spie: 1000 chiamate in poche ore, dice la polizia
di Paul Wang

A un numero dedicato, gli informatori possono far giungere comunicazioni, messaggi audio e video, e-mail, sms, messaggi chat, con la garanzia che la loro identità verrà tenuta segreta. Hrw: Un tentativo di portare ad Hong Kong la “cultura dello spionaggio” che è tipica della Cina popolare. Ma non vi sono conferme indipendenti sui “notevoli risultati”. Carrie Lam “sente profondamente” l’appoggio di Pechino.


Hong Kong (AsiaNews) – La polizia di Hong Kong avrebbe dichiarato – secondo alcuni media locali – che la nuova “linea rossa” per rendere note violazioni alla nuova legge sulla sicurezza ha ricevuto in poche ore più di 1000 chiamate.

Il nuovo servizio è parte di un programma per l’attuazione della legge sulla sicurezza, voluta da Pechino per Hong Kong, con cui si perseguono atti e attività di secessione, sovversione, terrorismo e collaborazione con forze straniere. Al numero dedicato, gli informatori possono inviare comunicazioni, messaggi audio e video, e-mail, sms, messaggi chat, con la garanzia che la loro identità verrà tenuta segreta.

Dal primo giorno del varo della legge, la polizia ha compiuto già decine di arresti fra personalità leader del movimento democratico. Molta parte della comunità internazionale e l’Ufficio Onu per i diritti umani hanno condannato la legge come oppressiva dei diritti fondamentali.

Maya Wang, di Human Rights Watch, alla Bbc ha bollato la nuova “linea rossa” come un tentativo di portare ad Hong Kong la “cultura dello spionaggio” che è tipica della Cina popolare.

In Cina ogni quartiere ha la sua “spia” che controlla le attività dei vicini; ogni palazzo ha il suo “controllore”; ogni famiglia straniera ha persone di servizio che fanno gli “informatori”.

Alcuni osservatori fanno notare che le cifre citate dalla polizia (1000 chiamate in poche ore) non hanno conferme da fonti indipendenti. Esse potrebbero essere un modo – anche questo proprio come in Cina – di fare bella figura davanti ai leader di Pechino. In effetti, da ieri, il capo dell’esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam è nella capitale cinese. Incontrando il vice-premier Han Zheng (v. foto), ella ha ricevuto apprezzamenti per “i notevoli risultati” ottenuti con la legge sulla sicurezza che “salvaguardia la stabilità di Hong Kong”. La Lam ha commentato dicendo che lei “sente profondamente” il sostegno delle autorità centrali per la città.

(Foto: HK Govt)