Lo stop alla quotazione di Ant Group, un favore alle grandi banche di Stato cinesi

Alla borsa di Hong Kong il titolo di China Merchants Bank Co. è cresciuto del 18%. Il gigante del microcredito online non è in linea con le nuove regole del governo e rappresenta una minaccia per gli istituti tradizionali. Assestato un duro colpo al miliardario Jack Ma, critico verso le autorità finanziarie cinesi.


Pechino (AsiaNews) – Lo stop alla quotazione in borsa di Ant Group sembra favorire le banche di Stato del Paese. Il titolo di China Merchants Bank Co., la principale banca commerciale cinese, è cresciuto del 18% dal 3 novembre: è il giorno in cui i listini di Hong Kong e Shanghai hanno congelato l’offerta pubblica iniziale della compagnia cinese, leader nei servizi di pagamento e microcredito online. In aumento anche la Agricultural Bank of China Ltd, mentre il gigante del commercio online Alibaba, fondato da Jack Ma, azionista di maggioranza di Ant Group, ha perso il 4%.

La quotazione, la più alta della storia (33,7 miliardi di euro), è stata bloccata perché l’attività di Ant Group non sarebbe in linea con i nuovi regolamenti governativi sulla concessioni di micro-finanziamenti attraverso piattaforme web. La normativa è stata annunciata il 2 novembre per preservare la sicurezza finanziaria del Paese e “proteggere i dati personali dei privati” e delle imprese che si rivolgono a istituti finanziari online.

Per gli analisti, la mossa del governo punta a riequilibrare il mercato del credito a favore delle banche tradizionali – le cui fortune sono legate a quelle del regime – che negli ultimi mesi hanno subito un calo azionario considerevole. In Cina operano oltre 200 istituti che offrono servizi di micro-credito sul web. Sono molto competitivi rispetto a quelli ordinari perché assicurano un facile accesso ai finanziamenti ai giovani utilizzatori del web, molti dei quali hanno un basso reddito e possono fornire poche garanzie.

Fino alla riforma di inizio mese, operatori come Ant Group hanno avuto un grande vantaggio competitivo rispetto alle grandi banche: come ade sempio nessun obbligo di mantenere un livello minimo di capitale. Con la nuova normativa, esso dovrà essere di 5 miliardi di yuan (640 milioni di euro).

Nell’ultimo anno, Ant Group ha fornito prestiti (poco garantiti) a più di 500 milioni di cinesi: 1.700 miliardi di yuan (218 miliardi di euro ) per la spesa al consumo; 422 miliardi di yuan (54 miliardi di euro) per finanziare piccole imprese e micro-istituti finanziari. Secondo gli esperti, una volta che Ant Group si sarà allineato alle nuove regole, la sua quotazione in borsa non raggiungerà i livelli annunciati prima del recente stop.

Per Caixin, la penalizzazione di Ant Group ha anche una valenza politica: con essa le autorità cinesi hanno voluto colpire Jack Ma. In un discorso pubblico lo scorso 24 ottobre, il miliardario cinese ha attaccato il sistema nazionale di controllo finanziario; analisti sostengono che le affermazioni di Ma hanno accelerato l’iter di approvazione della normativa sull’erogazione dei microprestiti online.