Scagionato il premier Prayuth. Come ex generale può abitare in una casa offerta dall’esercito

Molti speravano che la Corte costituzionale l’avrebbe esautorato. Il suo vivere in una residenza militare va contro la costituzione, ma è permesso da una regola dell’esercito. Un governo “laico” che dipende dai militari.


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – La Corte costituzionale ha scagionato il premier Prayuth Chan-ocha dall’aver violato alcune clausole etiche e può continuare a governare il Paese. L’ex generale era stato accusato di violazione della legge perché continuava ad occupare una residenza militare, anche se egli si era ritirato dalle armi nel 2014. L’accusa gli era piovuta addosso da parte del partito Pheu Thai, il gruppo di opposizione più numeroso.

Secondo gli articoli della costituzione del 2017, un ministro del governo non può ricevere benefici da agenzie statali o da imprese private per evitare conflitti di interessi. Nel caso di Prayuth vi è già un largo sospetto che egli, dimessosi dalla vita militare nel settembre 2014, sia poi entrato in politica per diventare primo ministro di un partito totalmente favorevole ai militari, seguito al colpo di Stato da lui guidato nel maggio dello stesso anno.

La Corte ha però dovuto riconoscere che l’esercito ha una regola secondo cui un alto militare che abbia servito bene il suo Paese e che continua a servirlo con profitto, può occupare una residenza militare e godere di diversi benefici: servizi, pagamento dell’acqua, della luce e manutenzione.

Tale regola risale al 2005 ed è stata usata anche per altri ex generali.

Il partito Pheu Thai e molti giovani del movimento pro-democrazia che continuano a manifestare contro i privilegi dei militari e del re, avevano sperato che la Corte potesse esautorare Prayuth. In ogni caso – essi dicono - anche oggi si è reso evidente che il governo “laico” di Prayuth è in realtà un governo “militare”.