Jakarta, il governo non cede: milioni di cittadini al voto malgrado il Covid
di Ati Nurbaiti

Parte della popolazione, tra cui medici e infermieri favorevoli al rinvio. Per la pandemia sono già morti tre candidati e otto capi regionali. Sotto accusa le misure di prevenzione adottate ai seggi. I giudici devono pronunciarsi su un ricorso presentato da un gruppo di cittadini. Situazione aggravata da inondazioni ed eruzioni vulcaniche.


Jakarta (AsiaNews) – Domani oltre 106 milioni di indonesiani voteranno per eleggere nove governatori, 224 reggenti municipali e 37 sindaci. Il voto si svolgerà nonostante la preoccupazione per le scarse misure di sicurezza adottate contro la pandemia da Covid-19. Il governo ha ignorato sondaggi d’opinione e vari appelli, anche da parte di associazioni di medici e infermieri, favorevoli a un rinvio.

I casi di contagio nel Paese sono circa 582mila; tra essi figurano almeno 70 candidati alle elezioni, 48 capi regionali in carica e i loro vice; i decessi sono 17.867, tra cui otto leader regionali, due candidati alla carica di reggente e uno a quella di sindaco. Secondo le loro associazioni professionali, dallo scoppio della pandemia sono morti quasi 300 tra medici e infermieri.

Adrianus Meliala, membro dell’ufficio del Difensore civico nazionale, ha denunciato che fino al 30 novembre “solo un terzo [delle attrezzature di prevenzione sanitaria] era stato distribuito” ai distretti elettorali. Egli ha aggiunto che il grado di preparazione nei quasi 300mila seggi allestiti è “molto basso”. Resoconti di stampa hanno rivelato che in migliaia di essi mancano ancora tute protettive per gli ufficiali elettorali, e termometri infrarossi e guanti usa e getta per i votanti.

Una causa presentata da un gruppo di cittadini per ritardare la votazione è ancora in corso. Il Tribunale amministrativo dello Stato ha fissato però la prossima udienza il 10 dicembre, un giorno dopo le elezioni. I giudici hanno sospeso il giudizio in attesa di un intervento della Camera dei rappresentanti, che con il governo ha deciso di procedere con la votazione.

“Speriamo ancora che i giudici si mostrino indipendenti dall’esecutivo e dal legislativo, e decidano di fermare il processo elettorale”, ha dichiarato in una conferenza stampa virtuale Nurkholis Hidayat, membro dell’Ufficio per i diritti umani dello studio legale Lokataru a Jakarta.

I ricorrenti chiedono che le elezioni siano rinviate fino a quando non ci saranno le condizioni per controllare meglio la pandemia – secondo gli standard dell'Organizzazione mondiale della salute – o non sarà disponibile un vaccino.

La Commissione elettorale generale (Kpu) riporta che alle elezioni presidenziali e legislative dell’aprile 2019, svolte per la prima volta in contemporanea, erano morti 894 ufficiali elettorali; più di 5mila si erano ammalati, nella maggioranza dei casi per l’enorme mole di lavoro.

Per il voto di domani, la Kpu ha proposto l’adozione di un sistema digitale di conteggio dei voti, considerato più sicuro rispetto al metodo manuale, ma il Parlamento lo ha bocciato.

Per evitare l'esposizione al virus, i funzionari elettorali non devono avere più di 50 anni; non è ancora chiaro se essi saranno sostituiti nel caso in cui risultassero positivi o si rifiutassero di sottoporsi al test – come molti hanno fatto. Alcuni si sono dimessi per paura di contrarre la malattia.

Gli elettori devono seguire i protocolli sanitari e saranno convocati a orari prestabiliti per evitare assembramenti. Titi Anggraini, direttore dell’Associazione per le elezioni e la democrazia (Perludem), fa notare che a differenza di altri Paesi che hanno tenuto le elezioni durante la pandemia, le regole elettorali in Indonesia non sono cambiate, consentendo solo il voto di persona. Il governo ha escluso infatti il voto elettronico, per posta e quello anticipato, considerati più sicuri dagli esperti.

Sulla possibilità di far votare i malati di Covid ricoverati negli ospedali, gli organizzatori delle elezioni hanno sottolineato che si “coordineranno” con le autorità sanitarie. Per il noto epidemiologo Pandu Riono, i funzionari elettorali non dovrebbero entrare nei reparti speciali per la cura del coronavirus: “Il diritto alla vita e alla salute – egli afferma – è più importante del diritto di voto”.

La task-force nazionale per la lotta al coronavirus ha dichiarato che quasi il 64% dell'arcipelago è vulnerabile alla pandemia. Ciò rappresenta un ostacolo alle operazioni di voto, come i cronici problemi logistici, soprattutto nelle aree remote del Paese. Fenomeni atmosferici estremi come inondazioni ed eruzioni vulcaniche concorrono a rendere il quadro ancora più problematico. Cinque vulcani sono molto attivi; due di questi, il Monte Merapi e il Semeru, si trovano a Giava centrale e orientale: “zone rosse” dove negli ospedali i posti letto per i pazienti Covid si stanno esaurendo.