Papa agli artisti del Concerto di Natale: La creatività genera luce

Papa Francesco ha ricevuto in udienza artisti del pop, del rock, del soul, del gospel, della lirica insieme ai promotori e agli organizzatori del Concerto, i cui proventi saranno devoluti alla Fondazione pontificia Scholas Occurrentes e alla Fondazione salesiana Missioni Don Bosco. Paolo VI: il mondo «ha bisogno della bellezza per non sprofondare nella disperazione»”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – “Anche nello smarrimento provocato dalla pandemia, la vostra creatività può generare luce”. Così papa Francesco si è rivolto agli artisti che ha stamane ricevuto in udienza. Si tratta di artisti del pop, del rock, del soul, del gospel, della lirica che si esibiranno nel Concerto di Natale in Vaticano, insieme ai promotori e gli organizzatori. Il Concerto è alla sua 28ma edizione. Registrato oggi, esso viene poi trasmesso dalle televisioni internazionali alla vigilia di Natale. Il ricavato viene usato ogni anno per sostenere progetti di sviluppo. Quest’anno i destinatari sono la Fondazione pontificia Scholas Occurrentes e la Fondazione salesiana Missioni Don Bosco.

Il pontefice ha sottolineato che il momento storico che viviamo è “critico”, le luci di Natale sono “un po’ sommesse”, per il “ricordo delle tante persone che hanno sofferto e soffrono a causa della pandemia”. Tutto ciò dà ancora più valore alla creazione artistica: “La percezione e la contemplazione del bello generano un senso di speranza, che si irradia anche sul mondo circostante”. In tal modo si genera “l’empatia capace di comprendere l’altro, con cui tanto abbiamo in comune. Si tratta di una socialità nuova, non solo vagamente espressa ma percepita e condivisa”.

Augurando agli artisti un “buon concerto”, Francesco ha citato per loro una frase di san Paolo VI, dal suo Messaggio agli artisti, a conclusione del Concilio Vaticano II, definendoli “«innamorati della bellezza». E diceva che il mondo «ha bisogno della bellezza per non sprofondare nella disperazione»”.

E ha aggiunto: “Anche nello smarrimento provocato dalla pandemia, la vostra creatività può generare luce. La crisi rende più fitte «le ombre di un mondo chiuso» (cfr Enc. Fratelli tutti, 9-55) e sembra oscurare la luce del divino, dell’eterno. Non cediamo a questo inganno. Cerchiamo la luce della Natività: essa squarcia l’oscurità del dolore e delle tenebre”.